Umberto I Roma, percorsi 'su misura' per salute mentale donne
Roma, 10 ott. (AdnKronos Salute) - Unire l'attenzione al benessere della donna, portato avanti dall'Osservatorio Onda, con la Giornata mondiale della salute mentale (che si celebra oggi) grazie ad un accesso libero agli ambulatori per problematiche che riguardano a 360 gradi la sfera della donna, dall'aspetto ginecologico a quello, appunto, psichico. È l"H-Open Day' che coinvolge gli ospedali con i bollini rosa Onda tra cui il Policlinico Umberto I di Roma, che oggi ha presentato in un convegno le sue iniziative per la Giornata mondiale della salute mentale. L'Open Day offre servizi gratuiti clinico-diagnostici e informativi alla popolazione femminile (visite psichiatriche, counselling psicologico, test di valutazione del rischio depressione). "I disturbi psichici sono curabili ma necessitano di un corretto inquadramento diagnostico - hanno evidenziato i relatori - per attivare percorsi di cura e riabilitazione volti al recupero della capacità di funzionamento relazionale, familiare, sociale e lavorativo". "Nei momenti di crisi la parte più debole della popolazione soccombe per prima - ha affermato il direttore generale del Policlinico, Vincenzo Panella - la sanità italiana è sottoposta ad una cura dimagrante che taglia risorse e i pazienti con problemi di salute mentale e le loro famiglie soffrono per primi rispetto ad altri. Moltissimo è stato fatto in passato per costruire il sistema di salute mentale voluto dalla legge 180 che compie quest'anno 40 anni. Una legge che ha bisogno però di manutenzione, perché è stata applicata a macchia di leopardo nelle varie parti del Paese. Dove non è completa la rete dei servizi territoriali, le differenze e le difficoltà permangono. Noi - aggiunge - siamo un ospedale e ci occupiamo solo del momento acuto della salute mentale e per funzionare bene abbiamo bisogno di una relazione forte con la rete di salute mentale delle Asl, sopratutto l'Asl Roma 1, e il nostro dipartimento di Neuroscienze". "Ma non solo, il lavoro degli operatori e dei medici del dipartimento - ricorda Panella - prova ad andare anche oltre al fatto acuto e sta lavorando molto sulla prevenzione. Non basta, e non ci dobbiamo fermare, abbiamo bisogno della rete regione dei servizi psichiatrici, della ricerca del nostro ospedale universitario, ma credo che la direzione che abbiamo preso è quella giusta". L'attività dei servizi dedicati alla salute mentale all'interno del Ssn "è piuttosto travagliata, sono una 'cenerentola' del Ssn per risorse a disposizione, per il personale che va in pensione e non viene sostituito e per le strutture chiuse il sabato quando invece dovrebbero essere aperte", sottolinea Massimo Biondi, direttore del dipartimento di Neuroscienze dell'Umberto I, tra i relatori del convegno. "Per quanto riguarda la salute mentale l'Italia in generale sta un po' meglio rispetto ad altri Paesi europei - aggiunge Biondi - Abbiamo delle sofferenze più basse mediamente, ad esempio, per il consumo di psicofarmaci, per il tasso di suicidi, minori tassi di depressione. Nonostante questo i problemi ci sono, c'è stata solo una parziale attuazione della legge Basaglia nel nostro Paese, che ha portato a delle difficoltà importanti come la mancanza di strutture, di fondi e di personale". "Diventa sempre più importante comunicare e informare la prevenzione della salute mentale - ricorda Eugenio Gaudio, rettore dell'Universita Sapienza di Roma, nel suo intervento - perché oggi ci sono luoghi e strutture dove si può essere aiutati. Le donne soffrono sempre di più di disturbi legati alla salute mentale e non sempre questo tipo di problematiche vengono affrontate con gli strumenti adeguati e si sottovalutano. Il nostro impegno va nella direzione di una maggiore diffusione della prevenzione tra la popolazione".