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Casteldaccia, la disperazione di Giuseppe

Casteldaccia

AdnKronos
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Palermo, 6 nov. (AdnKronos) - Giuseppe Giordano, unico sopravvissuto all'alluvione di Casteldaccia, arrivato nella Cattedrale si è sdraiato sulle bare di sua moglie e dei suoi due figli. "Lasciatemi stare - ha gridato ai parenti che tentavano di allontanarlo - voglio stare vicino a Rachele, a Federico e a mia moglie. Lasciatemi, voglio stare qui". Dopo qualche minuto si è alzato e ha fatto venire accanto l'altra figlia, la 12enne Asia, scampata alla tragedia perché in quel momento si era allontanata da casa per andare a comprare dei dolci. L'uomo ha perso anche la sorella, il fratello e i genitori. A Palermo oggi è la giornata del lutto e del dolore. Dopo una veglia di preghiera fino a tarda sera nella chiesa Madonna di Lourdes, sono in corso in Cattedrale i funerali delle 9 persone travolta da acqua e fango nella villetta abusiva di Casteldaccia. Un lungo applauso delle centinaia di persone arrivate in cattedrale per l'addio ha accompagnato l'ingresso dei feretri, con le bare bianche dei bambini - Francesco di tre anni e Rachele di 1 anni - portate a spalla. "Federico, Federico", il grido che si è levato dai compagni del 15enne morto con la madre e la sorellina. A urlare il nome del ragazzo, gli amici arrivati in massa per dargli l'ultimo saluto. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, presente ai funerali, ha proclamato per oggi il lutto cittadino. Ed è lutto cittadino anche a Bagheria, proclamato dal sindaco Patrizio Cinque (anche lui presnete alle esequie) "per manifestare il proprio cordoglio e quello di tutta la Città di Bagheria per la morte dei concittadini Monia Giordano, del suo piccolo Francesco e della suocera Nunzia Flamia e di tutte le nove vittime del maltempo cadute a Casteldaccia nella serata di sabato 3 novembre". Il sindaco ha disposto l'esposizione delle bandiere a mezz'asta su tutti gli edifici comunali e la celebrazione di un minuto di silenzio negli uffici comunali, e negli istituti scolastici cittadini, alle ore 10,30. EVACUATI CITTADINI NEL PALERMITANO - Intanto il maltempo in Sicilia continua a fare danni. Gli uomini del Genio Civile e dell'Ufficio Tecnico Comunale hanno eseguito un sopralluogo "per la verifica delle condizioni di sicurezza di un costone roccioso prospiciente le riserve idriche comunali" nella zona di Castronovo di Sicilia, nel palermitano "e di alcune abitazioni che, a seguito di un movimento franoso, sono state a titolo precauzionale evacuate". Lo rende noto la Prefettura di Palermo che da sabato ha avviato una task force per seguire l'evoluzione del maltempo. C'è inoltre ancora troppo fango nell'invaso Poma che assicura la distribuzione idrica a Palermo, e per questo si sta valutando per domani la chiusura delle scuole nel capoluogo siciliano. Come si apprende, è in corso lo svasamento di fango dai fondali dell'invaso Poma. Da pozzi e sorgenti il prelievo è di 1.500 lt/s, ritenuto però "non sufficiente per aumento la pressione". Intanto, la potabilizzazione riprenderà domani. Ma "la pressione sarà insufficiente fino a giovedì notte o venerdì mattina". Ecco perché sono state preallertate le scuole per una possibile chiusura domani. L'ordine di priorità per assicurare l'acqua è per gli ospedali, le carceri, le caserme e, appunto, le scuole.

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