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Scuola: prof sospesa, avvocato 'nessun accostamento al Duce nè indottrinamento'

AdnKronos
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Palermo, 16 mag. (AdnKronos) - "Nel lavoro 'incriminato' Salvini non è stato accostato al Duce, né il decreto Sicurezza alle leggi razziali del 1938. E' stato solo fatto un raffronto tra la privazione di alcuni diritti umani ai tempi del fascismo e quella che sembrerebbe essere una limitazione di alcuni diritti per i migranti, come quello di iscrizione all'anagrafe. Non c'è stato alcun indottrinamento, come testimoniato da studenti e colleghi della professoressa". A precisarlo all'Adnkronos è Alessandro Luna, legale nonché figlio di Rosa Maria Dell'Aria, la prof di italiano dell'istituto Vittorio Emanuele III di Palermo, sospesa per 15 giorni dall'insegnamento per non aver vigilato su un video realizzato da alcuni suoi alunni. Nel video, "realizzato da tre studenti e non dall'intera classe" e presentato nell'Aula magna dell'istituto lo scorso 27 gennaio, in occasione della Giornata della memoria, in una slide viene accostata l'immagine dell'edizione del Corriere della Sera di allora che parlava della promulgazione delle leggi razziali con la fotografia del ministro Salvini alla fine della conferenza stampa successiva all'approvazione del decreto Sicurezza. "Quel lavoro è frutto della lettura di testi, articoli di stampa e alcuni documentari - dice ancora Luna che insieme a Fabrizio La Rosa difende l'insegnante -. I ragazzi, autori del video, ci sono arrivati dopo aver ascoltato le parole di Liliana Segre, aver visto un documentario di Paolo Mieli e aver letto il libro di Lia Levi che ha vinto il premio Strega 2018". Nel video incriminato, spiega ancora l'avvocato Luna, viene fatto un raffronto, ad esempio, tra "il transatlantico St. Louis con a bordo alcuni esuli ebrei che non fu accolto da nessun porto e la nave Sea Watch lasciata in balia delle onde. Si ragiona sulla privazione dei diritti e si lancia un monito perché il passato non ritorni".

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