Brechtesgaden (Germania), 17 giu.- (Adnkronos) - Sono usciti questa notte all'una, dopo 70 ore nelle viscere della terra, i 12 tecnici speleo del Cnas della delegazione Veneto-Trentino Alto Adige impegnati nel recupero di Johann Westhauser, lo speleologo di Stoccarda rimasto gravemente ferito per una scarica di sassi lo scorso 8 giugno, ad oltre 900 metri di profondità nella grotta di Riesending- Schachthöhle, nell'alta Baviera (Germania). Il soccorso messo in atto dalle squadre italiane ha permesso di far risalire in quota la barella. Questa mattina alle 6.30, dopo aver affidato Johann a una nuova squadra con soccorritori più freschi e riposati, gli italiani erano giunti al campo 2 a - 490 metri. L'intervento di soccorso ha richiamato un centinaio di soccorritori provenienti da tutta Europa: Italiani, svizzeri, tedeschi, austriaci e croati. "Non è ancora fuori, la strada è lunga, ma abbiamo fatto un bel pezzo - sottolinea il vicedelegato della VI Zona Giovanni Ferrarese, sceso con la prima squadra italiana venerdì sera - Johann è un grandissimo esploratore e speleologo, così la sua tempra. La chiave di volta è stato lui: quando ha visto tante persone pronte a mettersi in gioco, che pensavano 'questo lo tiriamo fuori a qualsiasi costo', la situazione clinica è cambiata. Mano a mano che andavamo avanti recuperava".




