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La stangata di Monti sulla sanitàE i governatori aumentano il ticket

Allarme delle regioni per la stretta di 1 miliardo al Fondo nazionale: "Bilanci a rischio, possibile aumento delle tasse". Retromarcia del Prof: "Mai detto di privatizzare il sistema"

Andrea Tempestini
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Scartate i regali (se ne avete), pagate l'ultimo salasso Imu e, se vi avanza qualcosa, mettetelo da parte. Il 2013 sarà terribile. A cominciare da quello che diamo per scontato, come la sanità pubblica A giudicare dalle reazioni è un po' come se qualcuno avesse bestemmiato in cattedrale la notte di Natale. Eppure il presidente del Consiglio Mario Monti, non ha fatto altro che mettere in colonna i numeri del disavanzo sanitario. E le proiezioni per il prossimo triennio. Da queste considerazioni - rapportate con le proiezioni sull'invecchiamento demografico della popolazione  - deriva la frase lasciata galleggiare mercoledì: «Il nostro Sistema sanitario nazionale potrebbe non essere garantito se non si individuano nuove modalità di finanziamento». È  successo un pandemonio tale che il ministro della Sanità, Renato Balduzzi, ha dovuto sterzare giurando che non «si vuole privatizzare la sanità». Ha smentito nuove tasse (1% sul reddito) e spiegato che si tratta solo di organizzarsi meglio. Sarà, ma le Regioni chiedono «in modo compatto» di rivedere l'ulteriore taglio proposto al Fondo sanitario per il 2013 (circa 1 miliardo), spiega Antonio Castro su Libero di venerdì 30 novembre. Monti ha provato a lanciare il sasso nascondendo la mano. Ma ormai il danno è fatto. Il premier ha in testa di aumentare le tasse. Magari per finanziare il fondo nazionale. Oppure vuole privatizzare. In questi giorni Monti dice tutto e il contrario di tutto. Prima parla, poi ritratta. Infine precisa. Ma di un altro aumento delle tasse nessuno vuol sentirne parlare. Continua a leggere l'articolo di Antonio Castro su Libero di venerdì 30 novembre  

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