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Confesercenti: Quattro italiani su 10 non arrivano a fine mese

Lucia Esposito
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  Il 2012 è stato un anno nero per gli italiani. La crisi ha colpito l'80% delle famiglie, l'86% delle quali ha dovuto ridurre le spese. E' quanto emerge da un sondaggio Confesercenti-Swg secondo cui il 41% della popolazione ha avuto difficoltà ad arrivare a fine mese sia con i propri redditi che con quelli familiari. E se nel 2010 circa il 72% del campione riusciva a far fronte alle spese della famiglia per tutto il mese, quest'anno la percentuale cala bruscamente al 59%. Cresce invece di 5 punti rispetto a due anni fa il numero di coloro che ce la fanno solo fino alla seconda settimana (ora il 23% del campione), mentre sale di ben 8 punti la platea di chi arranca fino al traguardo della terza settimana (passando dal 20% del 2010 al 28% del 2012).  L'80% degli intervistati segnala che la crisi ha colpito anche il proprio nucleo familiare: il 37% ha ridotto fortemente le spese, il 21% ha invece tagliato sulle attività di svago. Problemi lavorativi per il 20% delle famiglie italiane che hanno registrato: la perdita del posto di lavoro (il 14%) o la cassaintegrazione per uno dei suoi membri (il 6%).    Il nuovo governo Per gli italiani, quindi, evidenzia il sondaggio Confesercenti-Swg, il nuovo governo dovrà puntare tutto sull'emergenza lavoro: la maggioranza degli italiani (il 59%) vuole far leva sul nuovo esecutivo per porre alla sua attenzione l'emergenza lavoro, scelta dal 31% degli intervistati a causa del forte sentimento d'insicurezza sul futuro. E' significativo che, subito dopo, gli italiani chiedano di abbassare le tasse e di ridurre i costi della politica (il 23% del campione in entrambi i casi). Ovvero meno spese e meno sprechi per liberare risorse utili a tagliare l'insostenibile pressione fiscale, come sostiene da tempo e con molta forza la Confesercenti   Speranza per il futuro Gli italiani sono sempre più   scettici sull'uscita rapida dalla crisi: per i prossimi dodici mesi,   solo il 16%, la metà dello scorso anno, vede in arrivo un   miglioramento per l'economia del Paese, mentre il restante 86% pensa   che il 2013 non porterà alcuna evoluzione positiva, ma addirittura un  ulteriore peggioramento. Sono altri dettagli che ermergono dal sondaggio Confesercenti-Swg sulle prospettive economiche dell'Italia per l'anno  appena iniziato. La salute dell'economia italiana è giudicata negativamente   dall'87% del campione. In particolare, il 36% la ritiene inadeguata,   mentre il 51%, la maggioranza, addirittura pessima. A promuoverla solo  il 13%, che la segnala come discreta (11%, in aumento del 3% sullo   scorso anno) o buona (2%, in calo dell'1%). Anche sulle prospettive si  registra una grave sfiducia. Solo il 16% degli intervistati vede una   svolta (lo scorso anno erano esattamente il doppio (32%). Ad avere una visione più positiva sono i giovani sotto i 24   anni (22,9% di ottimisti) e chi vive nelle Isole (22,2%). Aumentano   significativamente i pessimisti, che passano dal 30 al 44% del   campione generale, che pensano che nel 2013 andremo incontro ad un   ennesimo peggioramento dell'economia. Una percentuale che sale al   45,6% tra gli abitanti del Nord Ovest e addirittura al 49% nella   fascia d'età 35-44 anni. Il 40% degli italiani ritiene invece che la   situazione resterà la stessa del 2012: anche in questo caso, i valori  massimi si registrano nella fascia d'età tra 18 e 24 anni, dove si   registra un picco del 42,9%.  

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