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Fisco, le nuove norme per le imprese e per le fatture

Ignazio Stagno
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Novità sul fronte Fisco per le imprese. Una bozza del nuovo piano del governo sarebbe già pronto. L'ha anticipata l'agenzia di stampa Public Policy, e quella che si preannuncia è una rivoluzione. L'elusione fiscale, il cosiddetto "abuso del diritto", quello per cui si riescono a pagare meno tasse pur senza violare nessuna norma tributaria, ma sfruttando le maglie delle regole, non sarà più un reato penale. Come racconta il Messaggero, il decreto preparato da palazzo Chigi prevede anche che, nel caso in cui ci siano diverse opzioni tributarie per l'impresa tra le quali scegliere, sia lecito utilizzare quella fiscalmente più economica. Nuove norme per le fatture false - Ma le novità non finisco qui. Non sarà, per esempio, considerato reato penale neppure la falsa fatturazione sotto la soglia dei mille euro. Rimarrà solo una sanzione amministrativa. Così come verrà depenalizzato il reato di omesso versamento Iva oltre la soglia dei 50 mila euro. Questo punto della riforma fiscale dovrebbe servire per dare ossigeno a tutti gli imprenditori che in tempi di crisi devono scegliere tra pagare l'Iva oppure pagare gli stipendi.  L'accertamento - C'è infine, un punto molto delicato sul quale il confronto tra governo e Agenzia delle Entrate è ancora aperto: il raddoppio dei termini di accertamento tributario. Oggi funziona così: il Fisco ha normalmente 4 anni di tempo per scovare gli evasori. Una norma introdotta quando alle Finanze c'era Vincenzo Visco, ha previsto tuttavia, la possibilità, in caso di reato penale, di raddoppiare i termini a 8 anni. Molti lessero in questa modifica la volontà di andare ad accertare chi aveva aderito al condono tombale Iva del 2002, voluto da Tremonti, dichiarato nel frattempo nullo dall'Unione europea. Cosa poi effettivamente avvenuta in alcuni consistenti casi.

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