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Imu, le 9 ipotesi di riforma di Saccomanni

Andrea Tempestini
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Il governo si vuole tenere l'Imu. E così rischia di cadere: il Pdl, infatti, non è disposto a fare sconti e se la gabella sulla prima casa non verrà abolita è pronto a staccare la spina alle larghe intese. L'orientamento dell'esecutivo sulla tassa lo ha reso noto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, che ha bollato come "iniqua" l'abolizione dell'Imu. Il titolare di Via XX Settembre ha poi pubblicato sul sito del dicastero le nove ipotesi di riforma della fiscalità sugli immobili. Ve ne riportiamo una sintesi e i relativi costi. Ipotesi 1) L'esenzione totale dall'Imu per l'abitazione principale, che Saccomanni ha però escluso. Il costo è di circa quattro miliardi di euro. Ipotesi 2) Incremento non selettivo della detrazione di base dell'Imu, già prevista per l'abitazione principale. Il costo oscilla da 1,3 a 2,7 miliardi, a seconda della detrazione. Ipotesi 3) Rimodulazione selettiva dell'esenzione dall'Imu sull'abitazione principale. La rimodulazione può avvenire in base a diversi parametri: in funzione del valore dell'immobile; in funzione al reddito; in funzione della condizione economica del nucleo familiare, misurata attraverso l'Isee; applicando i valori Osservatorio del mercato immobiliare per la determinazione della base imponibile). Il costo della misura oscilla da 1 a 2,3 miliardi a seconda della tipo di rimodulazione che potrebbe essere scelta. Ipotesi 4) Interventi sull'Imu relativa all'abitazione principale contestuali ad altri tributi. Per esempio, contestualmente all'eliminazione o alla riduzione della deducibilità ai fini Irpef delle rendite dell'abitazione principale e la reintroduzione, totale o parziale, in Irpef dei redditi degli immobili non locati: rimborso dell'Imu sull'abitazione, integrale o parziale, attraverso un credito di imposta o una detrazione; esenzione dall'Imu per l'abitazione principale e contestuale rimodulazione della Tares. Per l'ipotesi quattro vengono ipotizzati recuperi di gettito fiscale che oscillano tra i 2 e i 4,3 miliardi. Ipotesi 5) Deducibilità dell'Imu solo per le imprese. Il costo viene stimato in 1,2 miliardi. Ipotesi 6) Restituzione ai Comuni del gettito derivante dagli immobili a uso produttivo classificati nel gruppo catastale D. Il costo viene stimato in 4,6 miliari, ma senza benefici diretti per famiglie o imprese. Ipotesi 7) Abolizione dell'addizionale comunale all'Irpef e contestuale incremento dell'Irpef. Il costo dell'operazione viene stimato in 3,4 miliardi, ma anche in questo scenario né famigli né imprese godrebbero di benefici diretti. Ipotesi 8) Rendere la revisione dell'Imu sull'abitazione principale un tema di finanza locale. In questo modo si mirerebbe ad accrescere l'autonomia finanziaria dei Comuni, potenziando i margini di discrezionalità sul fronte della Tares. Gli enti locali avrebbero la possibilità di introdurre la cosiddetta "service tax" per coprire i servizi indivisibili. Il gettito potenziale derivante dall'ipotesi potrebbe arrivare a 2 miliardi. Ipotesi 9) Abolizione della prima rata dei versamenti Imu sospesi ai sensi del decreto 54 del 2013. Il costo viene stimato in 2,4 miliardi.

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