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Fisco, no al condono e niente carcere per gli evasori. Sì alla GdF nell'anagrafe dei conti correnti

Davide Locano
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In giorni difficilissimi per il governo gialloverde, scosso da mille tensioni sull'asse che 'unisce' Matteo Salvini e Luigi Di Maio, si trova un compromesso: stop al condono fiscale, niente carcere agli evasori. "Scompare la dichiarazione integrativa, quindi sarà possibile regolarizzare solo il dichiarato". Questo quel che è emerso al termine del vertice che si è tenuto a Palazzo Chigi giovedì sera: versione accreditata da fonti del M5s e confermato dalla Lega. La cancellazione della dichiarazione integrativa sarebbe effetto di un emendamento al decreto fiscale, ora all'esame del Senato. Allo stesso tempo, come detto, per ora non ci saranno inasprimenti per le norme che prevedono il carcere per gli evasori. Anche se fonti del governo fanno sapere che c'è accordo in maggioranza per un futuro disegno di legge ad hoc. La svolta è arriva al termine del vertice convocato da Giuseppe Conte alle 20.30 a Palazzo Chigi: presenti, oltre a Salvini e Di Maio, i ministri Tria, Bonafede e Fraccaro. Confermata un'altra novità, ossia la possibilità per la GdF di accedere direttamente alla banca dati dell'anagrafe dei rapporti finanziari senza dover più chiedere autorizzazioni alla magistratura. In buona sostanza, ora, i finanzieri potranno monitorare i grandi evasori in qualsiasi momento, transazione per transazione. Leggi anche: Mario Monti insulta gli italiani in diretta tv

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