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Banche, Ennio Doris e la bomba spread sull'Italia: "Temo per certi colleghi", gli istituti che possono saltare

Giulio Bucchi
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Lo spread stabilmente sopra quota 300 è un killer silenzioso. È Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum, a mettere in luce gli effetti del differenziale tra Btp e Bund, che prima di peggiorare la vita degli italiani comuni inizia a intaccare la solidità delle banche. Da lì, un effetto domino disastroso che trascina a picco crescita e consumi.  Leggi anche: "Siamo sull'orlo del precipizio". De Bortoli, catastrofe-banche imminente "Fino ai 300 punti di spread l'effetto non si sente moltissimo, ma se durasse nel tempo si sentirà - dice Doris - perché si traduce in un incremento dei costi per l'economia. Questo dato prima o poi si trasferisce al costo del denaro per le imprese italiane e le banche dovranno reagire. È una situazione che preoccupa, dunque, perché ha delle conseguenze negative sull'economia". La situazione italiana non è immune da rischi: "Come presidente di Banca Mediolanum la cosa mi scivola via, noi abbiamo l'indice di solidità più alto tra gli istituti italiani. Ma non posso restare indifferente perché, se i miei colleghi hanno problemi non è una buona cosa".

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