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Patrimoniale, il Corsera è sicuro: quando e come scatterà la rapina

Matteo Legnani
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Il Corsera non usa mezze parole per dirlo: la necessità di una manovra correttiva è praticamente una certezza, nonostante i dinieghi e le rassicurazioni provenienti soprattutto dal premier Giuseppe Conte e dal vice Luigi Di Maio. Il governo, sempre secondo il Corsera, ne ha preso atto, concordando però di smentire ogni voce a riguardo almeno fino alle elezioni europee di fine maggio. Ci sono i numeri a suffragare il bisogno di una "correzione" ai conti faticosamente messi insieme nello scorso autunno. Quelli che l'agenzia di rating Fitch (e non solo lei) dà relativamente alla crescita del nostro Pil quest'anno (+0,3%) e il prossimo (+0,6%). Accanto ai quali aumenteranno sia il livello del deficit, sia quello del debito pubblico. Per questo, l'imposta patrimoniale non è affatto una ipotesi campata per aria, ma un rischio più che concreto se non nell'immediato, almeno nel medio periodo. Leggi anche: Patrimoniale, i tecnici del Mef al lavoro: lo spettro della maxi-tassa

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