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Sex Toys, i numeri dell'industria dei gadget "hard": uomini o donne, ma chi ne compra di più?

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Davide Locano
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In ottica globale il mercato dei sex toys vale la bellezza di oltre 20 miliardi di dollari in tutto il mondo e anche da noi, come accade in America e in molteplici zone del mondo, questo business è in forte crescita. Gli acquirenti sono sempre più le donne, rispetto agli uomini, per un utilizzo da sole o in compagnia del proprio partner. A conferma di tale impressione, supportata dai dati di vendita, il fatto che siano i gadget dedicati alla coppia i più richiesti, con un incremento del 40%. Tra le città italiane in cui i sex toys hanno registrato il maggior numero di vendite si annoverano Milano, con il 20 per cento degli acquisti totali, Roma con il 15 per cento e Torino con il 5 per cento. E poi ci sono loro, i sex robot, frutto del progresso tecnologico e dell'intelligenza artificiale applicati nell'industria del sesso. Un business da milioni di dollari in continua evoluzione che solleva questioni etiche e domande legate alla sicurezza e alla privacy. Ma intanto, recentemente, tre aziende della Silicon Valley: RealDoll, Lovense e CamSoda hanno unito le proprie specificità per mettere a punto la più sofisticata e complessa versione di sesso a distanza. In pratica, hanno costruito una superbambola con parti anatomiche che si collegano tramite smartphone ai sex toys in dotazione. Gli occhiali per la realtà virtuale completano il quadro permettendo di immergersi in un ambiente virtuale e di provare le stesse sensazioni di un incontro tra persone in carne e ossa. Sarà veramente così? Il mercato dei sex toys: qui il servizio su PopEconomy PopEconomy (canale 224 del ddt) lancia la rubrica Sex&Economy: l'industria a luci rosse raccontata da una prospettiva differente

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