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Manovra, il governo vara la Trise: esentato l'80 per cento dei proprietari prima casa

L'esecutivo pensa a detrazioni in base al reddito. Ma è un regalo agli evasori. In Italia dichiarano di più pensionati e lavoratori dipendenti

Roberto Procaccini
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La tassa sulla prima casa che premia chi evade e punisce lavoratori dipendenti e pensionati. Nella discussione parlamentare sulla legge di Stabilità si accantona la proposta Pdl del tributo unico comunale (Tuc) e si spinge verso la Trise. L'intenzione della maggioranza è arrivare a un'imposta che esenti l'80 per cento dei proprietari di prima casa e contenga una componente Tasi sui servizi indivisibili soggetta a detrazioni in base al reddito (50 euro per ogni punto di aliquota) e ai figli a carico.  Una tutela per i meno fortunati? Insomma. Perché, come racconta il bollettino fiscale del ministero dell'Economia, la dichiarazione media degli impiegati è più alta di quella degli imprenditori (20680 euro all'anno i primi contro i 20469 dei secondi), ed è sui lavoratori dipendenti che si basa il 49 per cento del gettito fiscale italiane. La questione è nota: versando i contributi tramite le ritenute in busta paga, i travet (e con loro i pensionati) non hanno spazio per eludere o evadere il fisco. E sono condannati a pagare di più degli imprenditori. Adesso pure sulla casa.

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