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Mediaset, cala il giro d'affari

Silvio Berlusconi

Cala il giro d'affari di Mediaset, che ha però staccato cospicui dividendi tra il 2008 e il 2012. E il primo azionista è Fininvest

Andrea Tempestini
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Cala il giro d'affari di Mediaset: tra il 2008 e il 2012 la contrazione è stata del 12,3%, e il Biscione ha subito anche una flessione dei mezzi propri del 14,5 per cento. Eppure, nel medesimo periodo, l'azienda ha pagato gli azionisti, corrispondendo 1,19 miliardi di euro di dividendo, un dato che supera di circa 100 milioni gli utili accumulati nel periodo. La maggior parte dei dividendi sono stati staccati in favore di Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi, in virtù del fatto che controlla il 41,3% del capitale del Biscione. L'ultima cedola è stata corrisposta il 24 maggio 2012, e i dati sono stati ora aggregati e analizzati da uno studio sulle tv italiane condotto da Mediobanca-Ricerche e studio. Il trend - Una linea d'azione, quella del Biscione, in controtendenza rispetto a quella delle altre grandi aziende televisive italiane: Sky Italia, per esempio, nel quadriennio ha remunerato i soci per 630 milioni di euro, mentre l'ultimo dividendo Rai risale al bilancio del 2004. Quindi TI Media - controllante de La7 fino all'acquisto da parte di Urbano Cairo - il cui ultimo dividendo risale al 2006. A pesare sulla contrazione del giro d'affari Mediaset è il tonfo del mercato pubblicitario, precipitato nel 2012 del 16 per cento (tengono solo abbonamenti e pay per view, per cui la raccolta pubblicitaria sale dello 0,2%). Le cifre - Così, nel 2012, l'inseme dei ricavi televisivi (calato del 7,4%) ammonta a 9,4 miliardi di euro: il 42,2% deriva dalla pubblicità (contro il 49% del 2008), il 31,6% dai servizi a pagamento e il 18,4% dal canone Rai. Il trend, dunque - che si prevede destinato a durare anche nell'anno in corso - tende a favorire Sky, il gruppo di Murdoch, che basa la sua forza in primis sugli abbonamenti. Cala invece il peso della pubblicità, i cui ricavi, per tre quarti finiscono a Mediaset. Ciononostante, il Biscione ha staccato significativi dividendi, premiando i suoi azionisti e, soprattutto, Fininvest. La holding di famiglia - tra la mazzata del Lodo Mondadori, le prospettive giudiziarie sempre più cupe e il rilancio politico di Forza Italia - ha bisogno d'ossigeno. E questo, Berlusconi, lo immaginava già nel 2008.

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