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Marche: primi segnali ripresa settore artigianato (2)

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(Adnkronos/Labitalia) - "Eccesso di capacità produttiva, obsolescenza tecnologica e organizzativa -secondo Trend Marche- sono aspetti che configurano la necessità di riavviare al più presto i processi di investimento in immobilizzazioni materiali e immateriali mentre a determinare un pesante gap competitivo delle piccole imprese artigiane delle Marche con meno di venti addetti è l'Irap che presenta un'aliquota media effettiva superiore alla media nazionale (4,5 contro il 4,1%) che ci colloca all'ottavo posto tra le regioni italiane. Questo si traduce, per le imprese marchigiane, in un extragettito di 83,3 milioni di euro". A pesare, sui bilanci degli artigiani, sono anche le addizionali comunali dell'Irpef, che collocano la nostra regione al secondo posto con lo 0,64%, rispetto ad un'aliquota media dello 0,47%. Senza contare l'Imu sugli immobili produttivi, che nelle Marche ha un'aliquota media del 9,7%. Sono proprio gli immobili diversi dall'abitazione principale a garantire l'85,4% dei 528,7 milioni di gettito complessivo dell'Imu. "Si tratta di un carico fiscale pesantissimo -hanno affermato i presidenti di Cna Gino Sabatini e di Confartigianato Marche Salvatore Fortuna- per i 49.219 artigiani marchigiani e poco inciderà sui loro bilanci la riduzione del cuneo fiscale per il 2014, che secondo al legge di stabilità, comporterà per le Marche un impatto di 71 milioni di cui 45 per i lavoratori dipendenti e 25 per la riduzione dei contributi previdenziali. Visto che nelle Marche il prelievo sul lavoro ammonta a 9.718 milioni di euro, la riduzione del cuneo fiscale inciderà per lo 0,8%. Ancora più marginale la riduzione dell'Irap, che inciderà per lo 0,1% dell'imposta pagata dalle imprese marchigiane".

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