(Adnkronos) - Gia' dal 2008, anno di prima segnalazione del cinipide in Toscana, l'attivita' di monitoraggio e di raccolta delle segnalazioni da parte dei castanicoltori e' stata affiancata da un'accurata campagna d'informazione attraverso la produzione di materiale illustrativo e l'organizzazione d'incontri tecnici nei principali comprensori castanicoli della regione. Contemporaneamente (anno 2009) e' stato avviato un serrato confronto con altre amministrazioni regionali e con il mondo della ricerca per definire le strategie piu' efficaci per contenere la diffusione del cinipide e, possibilmente, limitare i danni alla produzione. Lo strumento scelto (la lotta biologica) e' risultato l'unico praticabile in quanto attuabile su tutto il territorio senza influire sulle caratteristiche qualitative delle produzioni. Nasce proprio nel 2009 il programma regionale d'introduzione del Torymus sinensis, antagonista naturale del cinipide del castagno. Nel triennio 2010/2012 sono stati fatti in totale 94 rilasci, mentre nel 2013 ne sono stati garantiti 119, a totale carico pubblico (Regione Toscana e Ministero dell'agricoltura). Recenti studi effettuati dalle istituzioni scientifiche hanno individuato un gruppo di antagonisti naturali gia' presenti in Toscana che stanno affiancando l'insetto utile Torymus sinensis nel contenimento del cinipide. La Regione Toscana e' interessata ai numerosi studi in corso finalizzati a mantenere la vitalita' delle piante di castagno evitando l'aggravarsi dei fenomeni di deperimento e di crollo delle produzioni. Positivi sono stati i risultati di prove di concimazione organica che hanno stimolato la ripresa vegetativa e il mantenimento della produzione.