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Fisco, l'ultima rapina: Imu, dovrà pagare anche chi non ha più una casa, ecco chi viene stangato

Sandro Iacometti
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Notifiche e cartelle esattoriali sono, seppure ancora per poco, congelate. Ma le tasse bisogna pagarle. E il momento di fare i conti con l'erario è arrivato. Dichiarazioni, versamenti, comunicazioni, richieste, domande. Sono 144 gli adempimenti fiscali che si concentrano nel mese di giugno, con le due tranche più consistenti fissate per la metà e la fine del mese. E a seconda della scadenza sono diverse le tipologie di contribuenti che devono fare i conti con il fisco, a volte in diverse occasioni, per un totale di 434 appuntamenti divisi tra dipendenti, pensionati, imprenditori, lavoratori autonomi, artigiani, ecc. Il primo salasso con cui i contribuenti dovranno fare i conti è quello dell'Imu, che scatta come ogni anno il 16, giorno in cui bisogna versare la prima rata dell'imposta municipale sugli immobili. Nelle casse dello Stato, euro più euro meno, entreranno una decina di miliardi.

 

 

 

Categorie colpite

Oltre alle prime case non di lusso, escluse da tempo, quest' anno, per andare incontro ai settori più colpiti, l'esecutivo ha scelto di esentare dal versamento del primo acconto diverse categorie di contribuenti. Nello specifico, non sono obbligati gli stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, stabilimenti termali e gli immobili rientranti nella categoria catastale D in uso da parte di imprese esercenti attività di allestimenti di strutture espositive nell'ambito di eventi fieristici o manifestazioni. Inoltre, a condizione che i soggetti passivi siano anche gestori delle attività esercitate, l'esenzione è stata estesa anche agli immobili rientranti nella categoria catastale D/2 (alberghi, pensioni etc.); agli agriturismi, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna, colonie marine e montane, affittacamere per brevi soggiorni, case e appartamenti per vacanze, bed & breakfast, residence e campeggi; alle discoteche, sale da ballo, night-club e simili. A queste categorie, infine, secondo quanto disposto con il dl Sostegni, si aggiungono i beneficiari del contributo a fondo perduto riconosciuto dallo Stato per far fronte alle perdite registrate a causa dell'emergenza Coronavirus in Italia. Anche in questo caso, l'esenzione vale solo per gli immobili nei quali i soggetti passivi esercitano le attività di cui siano anche gestori.

 

 

 

Niente sconti

Se avete letto con attenzione la lista avrete notato che non è previsto neanche uno sconticino per chi la casa, di fatto, non ce l'ha più a causa del Covid. Ovvero tutti quei proprietari che si trovano nell'impossibilità di cacciar via gli inquilini morosi per il blocco degli sfratti imposto dal governo in alcuni casi fino al 31 dicembre di quest' anno. Costoro, pur non avendo percepito un euro di affitto e per non avendo potuto sfruttare l'immobile, dovranno versare come gli altri il do-vuto. Il presidente di Confedeilizia, Giorgio Spaziani Testa, è su tutte le furie. «Se governo e Parlamento non interverranno», scrive su Twitter, «l'Imu sarà dovuta persino dai proprietari ai quali l'immobile è stato requisito - attraverso il blocco sfratti- da 15 mesi. Semplicemente vergognoso». «Oltre al danno la beffa», aggiunge Giorgia Meloni, «invece di sostenere i cittadini in una fase così delicata, continua l'oppressione fiscale tanto cara alla sinistra». Fratelli d'Italia ha già presentato un emendamento al dl sostegni bis, spiega la leader dell'opposizione su Facebook, «per porre ri- medio a questa assurdità a scapito di tanti italiani già pesantemente provati, molti dei quali percepivano da quelle case la loro unica fonte di sostentamento. Ora ci auguriamo che il governo e la maggioranza ci diano ascolto e lo sostengano. Basta con uno Stato forte con i deboli e debole con i forti e i prepotenti».

 

 

 

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