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Guido Crosetto, il sospetto sulla riforma del catasto: "Una patrimoniale sugli immobili?"

Guido Crosetto

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Guido Crosetto ha un pesantissimo sospetto sulla norma che è spuntata nella bozza del testo della riforma del Fisco: "La chiamano riforma del catasto per non chiamarla patrimoniale sugli immobili?", chiede Guido Crosetto in un post pubblicato sul suo profilo Twitter. Nel testo è stato inserito qualcosa che non doveva esserci: la delega a riformare il sistema del catasto e a rivedere gli estimi. E siccome questi sono datati, è facile prevedere che l'operazione produca un aumento del carico fiscale sul mattone, che già ora è pari a 50 miliardi di euro l'anno, tra Imposta municipale unica (22 miliardi), tassa sui rifiuti, imposte di registro, imposte sul reddito da locazione e così via.

 


 

"Se il Parlamento ha ancora un senso, qualcuno batta un colpo", dice Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, la principale associazione che difende i proprietari di immobili. E questo, appunto, proprio perché, poche settimane fa, "le commissioni Finanze di Senato e Camera si erano espresse in senso diametralmente opposto". Appello al quale risponde solo il centrodestra. Alberto Bagnai e Alberto Gusmeroli avvertono il governo che "le ipotesi di riforma del catasto vedono la Lega assolutamente contraria". Il partito d  Salvini non intende accettare "nessun inasprimento delle imposte sugli immobili, né diretto né indiretto, e nessuna revisione degli estimi catastali, neanche sotto la foglia di fico della 'parità di gettito'".

 

 

E se Fratelli d'Italia parla di "un vero e proprio affronto al parlamento"  da Forza Italia Sestino Giacomoni chiede di "rispettare la volontà del parlamento" ed Enrico Aimi parla di "patrimoniale mascherata". Proprio come Crosetto. A sinistra invece tutto tace...

 

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