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Fisco, scatta la caccia grossa: dopo il Covid... gli onesti che verranno massacrati

Sandro Iacometti
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Avete incassato un bonus o sfruttato una detrazione fiscale? Durante la fase della pandemia gli aiuti pubblici sono stati per molti una manna dal cielo, hanno evitato fallimenti, consentito di arrivare alla fine del mese, protetto i livelli occupazionali, ma ora chi ha intascato i quattrini rischia grosso. Già, perché malgrado i governi continuino a considerare il sussidio lo strumento migliore per dare una mano a famiglie e imprese (si potrebbero sempre tagliare le tasse, tanto per dirne una), per il fisco tutti quelli che lo percepiscono sono potenziali evasori da stanare. E nei prossimi mesi saranno i primi della lista nera in mano agli ispettori.

 

 


Ad annunciare la nuova ondata di controlli e verifiche contro i presunti furbetti del bonus è la circolare dell'Agenzia delle entrate, diffusa ieri, sugli Indirizzi operativi e le linee guida per il 2022. Nel documento si parla di innovazione digitale, di rimborsi più snelli, di dialogo con i contribuenti. Ma il piatto forte è la caccia ai furbetti. Perché l'amministrazione si è trovata a fare i conti con «i numerosi fenomeni di frode che hanno comportato l'indebita appropriazione di somme destinate a fronteggiare la crisi». Di qui la necessità di «indirizzare l'attività di controllo, in via prioritaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare verso coloro che pongono in essere schemi frodatori, anche attraverso l'utilizzo indebito di crediti di imposta ovvero la percezione di contributi a fondo perduto e ristori non spettanti».
 

 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE I farabutti avranno finalmente il castigo che gli spetta? Forse. Ma anche gli altri non è che debbano stare proprio tranquilli. La circolare spiega infatti che «l'attività di controllo sarà prioritariamente indirizzata nei confronti dei soggetti che hanno indebitamente fruito dei meccanismi alternativi alla detrazione diretta». Insomma, se avete chiesto lo sconto in fattura o avete ceduto il credito per fare la ristrutturazione di casa o comprarvi una caldaia nuova, il fisco avvia gli accertamenti sulla base del fatto che l'agevolazione sia stata «indebitamente» percepita.
Il che pone un quesito: ma se i controlli devono ancora essere fatti, come fanno gli ispettori a sapere che ci sia stata una «indebita» fruizione? La spiegazione è nelle parti in cui si parla di «analisi del rischio». Si tratta del famoso "algoritmo" annunciato da tempo dal direttore delle Entrate Enrico Maria Ruffini che finalmente scende in campo. Come si legge nella circolare, l'Agenzia intende «potenziare le infrastrutture tecnologiche e gli algoritmi di selezione, nonché l'interoperabilità delle banche dati». Grazie a questi strumenti, che comprendono sbirciate continue nell'Anagrafe tributaria e nell'Archivio dei rapporti finanziari (i nostri conti correnti), il fisco potenzierà «l'attività di controllo, aumentandone l'efficacia, anche mediante una migliore selezione preventiva delle posizioni da sottoporre ad accertamento». In sostanza, grazie all'intelligenza artificiale le Entrate sapranno in anticipo quali contribuenti hanno più probabilità di non pagare le tasse. Ruota principalmente intorno a questo meccanismo la famosa compliance, ovvero le simpatiche lettere (il cui invio sarà ovviamente intensificato) che arrivano a casa accusandoti di aver frodato il fisco, spesso a tua insaputa, e invitandoti a metterti in regola. Un gesto apparentemente cortese e garbato.
 

 

 

AVVISI BONARI In realtà, come in qualsiasi attività ispettiva, una volta che sei finito nel mirino, avere la coscienza a posto non basta a trarti di impaccio. Sentite qua: per quei soggetti che «non hanno giustificato l'anomalia comunicata o non hanno modificato il loro comportamento a seguito della ricezione della comunicazione per la promozione dell'adempimento spontaneo» la circolare «ribadisce l'importanza di effettuare un numero congruo di controlli al fine di consolidare la percezione che la mancata comunicazione all'Agenzia di elementi utili a giustificare l'anomalia segnalata o il mancato ravvedimento operoso comportano sempre un elevato rischio di essere sottoposti a controllo». In altre parole, restare fermi nella convinzione che siete dalla parte del giusto non servirà a nulla. Se arriva l'avviso "bonario" bisogna pagare o dimostrare, carte alla mano, di essere innocenti. Altrimenti, il fisco ha il compito, a scopo educativo, di passare al setaccio la vostra vita. Qualcosa, prima o poi, uscirà.

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