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Reddito grillino a chi è in carcere? Inps, via ai controlli (dopo 4 anni)

Benedetta Vitetta
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Solo a cavallo del quarto compleanno del Reddito di cittadinanza (era il 28 gennaio 2019 e a Palazzo Chigi sedeva il Conte I), l’Inps ha finalmente avviato i controlli su richiedenti e percettori del reddito grillino attraverso lo scambio d’informazioni col Ministero della Giustizia. Insomma per la serie “non è mai troppo tardi” è del 20 gennaio (meno di una settimana fa) il Protocollo operativo tra Inps e ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap), che d’ora in poi consentirà la verifica mensile e automatica dell’eventuale stato detentivo dei richiedenti il reddito, prima dell’erogazione del beneficio. In più, il protocollo consentirà all’Istituto, guidato da Pasquale Tridico, di disporre revoca e recupero di un’indebita prestazione erogata. Perché, come sappiamo bene, diversi detenuti avevano chiesto e avuto il bonus. Direttamente dietro le sbarre.

 

 

 

TRUFFE INTERCETTATE

Grazie al solerte impegno della Guardia di Finanza, dal 2019 sono state scovate una serie incredibile di truffe. Tra chi a Napoli- una cinquantina di persone per un totale 521mila euro “rubati” - fino alla scorsa estate si faceva recapitare in cella, a Poggioreale, la somma, e chi invece a Palermo riceveva il Rdc pur essendo falsi residenti: falsi poveri, tutti stranieri, che avevano indebitamente incassato oltre 200mila euro. A Pistoia sono poi stati beccati percettori che per sbarcare il lunario erano trafficanti di droga o erano dediti alla prostituzione minorile, a Bologna sono stati scovati percettori che vivevano nei campi Rom tra Bologna e San Lazzaro di Savena. Solo quest’estate le truffe hanno riguardato oltre 2,6 milioni, cifra cui bisogna aggiungere stando a un articolo de Il Sole24Ore- i risultati dei controlli fatti dal gennaio 2021 al maggio 2022 che hanno portato all’emersione di illeciti per 288 milioni – di cui 171 milioni indebitamente percepiti e 117 fraudolentemente richiesti – e alla denuncia di 29mila persone.

E proprio mentre ora si stringono i cordoni della borsa, ecco che arrivano i dati sulla spesa 2022. Negli ultimi 12 mesi 1,68 milioni di famiglie (3,66 milioni di cittadini) hanno ricevuto almeno una mensilità di reddito. Per un totale di 8 (otto) miliardi di spesa. Il tasso d’inclusione medio- ossia il rapporto tra persone coinvolte e abitanti è di 67 persone ogni 1.000.

 

 

 

DIVARIO TRA NORD E SUD

Ma i numeri variano a seconda delle province: se a Napoli il tasso è di 202 abitanti ogni 1.000, a Belluno e Bolzano è solo 3 su 1.000. E mentre s’attende la modifica della misura per evitare di penalizzare le famiglie numerose rispetto ai single, le famiglie con un solo componente, lo scorso dicembre, erano il 46,3% del totale di quelle che han avuto l’assegno. In totale, nel mese, hanno avuto il Reddito o la Pensione di cittadinanza 1.168.722 famiglie (2,48 milioni di persone) con un assegno medio di 549,46 euro a nucleo (642 milioni la spesa). A fronte di 541.426 famiglie con un solo componente, ci sono appena 20.618 famiglie con almeno 6 componenti beneficiarie (721 euro medi) e 51.761 con almeno 5 componenti ( 733 euro medi). Guardando sempre al passato dicembre è sempre il Sud l’area col maggior numero di beneficiari (759.767 famiglie per 1.730.995 beneficiari) con oltre il 65% dei nuclei coinvolti dalla misura contro la povertà. La restante parte delle famiglie sta al Nord (20%) e al Centro (poco meno del 15%). Solo in provincia di Napoli, a Natale, hanno avuto il bonus 164.215 famiglie (422.715 persone), un numero che supera il doppio di quelle di tutta la Lombardia dove, nello stesso mese, hanno ricevuto il Rdc 81.115 nuclei, ossia 151.433 persone coinvolte in totale. 

 

 

 

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