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Flat tax e cuneo fiscale: così l'Europa vuole mettere i bastoni fra le ruote al governo

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Debito e deficit eccessivo: l'Italia rischia una procedura di infrazione. La Commissione europea ha per questo emesso un avvertimento chiaro per il prossimo anno, basandosi sulle previsioni attuali e sulle prospettive a breve termine. Si evidenzia che l'Italia ha ritardi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e una scarsa capacità nel gestire i problemi, come il mantenimento del cuneo fiscale nonostante le misure recenti annunciate dal governo Meloni. Si richiede all'Italia di contenere la spesa primaria e ridurre il saldo almeno dello 0,7% l'anno prossimo, e di intervenire sul lavoro e sul sistema fiscale.

 

 

"l'Italia avrebbe bisogno di un aumento medio annuo del saldo primario strutturale in percentuale del PIL di 0,85 punti percentuali per conseguire una riduzione plausibile del debito o garantire che il debito pubblico sia mantenuto a livelli prudenti nel medio termine", scrive la Commissione nelle sue raccomandazioni, ma l'obiettivo al momento non previsto dal governo Meloni. Quanto al cuneo fiscale sul lavoro, la Commissione avverte che "è rimasto elevato a tutti i livelli di reddito rispetto ad altri Stati membri dell'Ue, nonostante la riduzione delle imposte sul reddito delle persone fisiche attuata nel 2022". Nello stesso tempo, la famosa "flat tax" salviniana "solleva preoccupazioni circa l'equità e l'efficienza del sistema fiscale". 

 

 

Ma il monito più pesante riguarda poi il Pnrr. "L'attuazione del piano italiano per la ripresa e la resilienza è in corso", scrive la Commissione, "tuttavia con un crescente rischio di ritardi: procedere rapidamente all'attuazione del piano e alla negoziazione della sua modifica è essenziale data la natura temporanea del dispositivo per la ripresa e la resilienza in vigore fino al 2026". Nel rapporto, si sottolinea quindi "l'importanza di rafforzare la capacità amministrativa, in particolare a livello locale, per onorare gli impegni del piano, mentre un quadro di governance efficace e pienamente operativo rimane fondamentale per un'attuazione agevole e tempestiva del piano. Continua a essere fondamentale individuare tempestivamente i potenziali ritardi e i problemi di attuazione e adottare misure tempestive per affrontarli". Da parte sua il Commissario europeo Paolo Gentiloni ha sottolineato l'importanza della cooperazione con l'Italia nel contesto del Recovery Plan, ma ha anche evidenziato la necessità di sforzi aggiuntivi, specialmente nel 2023 e nel 2024, che rappresenteranno la fase più difficile del piano non solo per l'Italia, ma anche per gli altri Paesi. Se fossero necessarie modifiche al Pnrr, la Commissione è pronta a discuterne in modo costruttivo e flessibile, ma si richiede che ciò avvenga al più presto".

 

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