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Bce, Giorgetti all'attacco: "Rialzo dei tassi, 14 miliardi in meno"

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"È evidente che la politica monetaria restrittiva aveva l’obiettivo di rallentare la crescita e devo dire che lo ha brillantemente raggiunto": Giancarlo Giorgetti bacchetta la Banca centrale europea per i continui rialzi dei tassi di interesse. "Se i tassi fossero rimasti quelli dell’anno scorso, o di due anni fa, avevamo 14-15 miliardi in più da mettere sul fisco, ma non ci sono più e si farà più fatica", ha continuato il ministro dell'Economia, parlando della manovra al convegno "Le Buone Leggi. Semplificare per far ripartire l’Italia".

Più volte la presidente della Bce Christine Lagarde ha spiegato che il rialzo dei tassi aiuterà nel lungo periodo a riportare l'inflazione al 2%. Un obiettivo che, secondo Giorgetti, "è di là da venire. Ma che l’economia stia rallentando è un dato evidente". "L’Italia chiede l’esclusione degli investimenti dal patto di stabilità e crescita perché l’introduzione di questa regola dal 2024 in avanti per un Paese come l’Italia, che ha 80 miliardi al minimo purtroppo in continuo aumento di Superbonus da pagare sul debito nei prossimi 3-4 anni, e ha spese importantissime di investimento finanziate coi prestiti del Pnrr, è matematicamente impossibile rispettare quella regola", ha proseguito il ministro, riferendosi alla regola di riduzione del debito.

 

 

 

Intanto, una stoccata è arrivata anche dall'Ue. Secondo Bruxelles, "l’attuazione del Pnrr italiano è in corso, ma con un rischio crescente di ritardi - questo quanto si legge nel capitolo dedicato all’Italia del secondo report annuale Ue sull’attuazione del Recovery Fund -. L’Italia ha presentato tre richieste di pagamento, che corrispondono a 151 tappe e obiettivi del piano e che comportano un esborso complessivo di 42 miliardi di euro (riferito alle prime due richieste di pagamento presentate)".

 

 

 

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