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Acque "vietate" alla Ducati: no alla pausa per lavare le mani

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Tensione nello stabilimento bolognese: i vertici tolgono ai lavoratori i 10 minuti per pulirsi dal grasso dei motori

domenico d'alessandro
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Acque agitate alla Ducati. Anzi, sarebbe meglio dire: "acque vietate". Perchè da oggi nei capannoni di Borgo Panigale è vietato lavarsi le mani. Non un'improvviso menefreghismo verso le più banali norme d'igiene, bensì un modo per essere ancor più produttivi. Nello stabilimento bolognese, fino a ieri, erano concesse due pause da cinque minuti l'una prima e dopo pranzo. Per togliere il grasso di dosso, per poter mangiare poi in maniera conforme alle norme d'igiene. Da oggi, invece, i vertici hanno chiesto di lavorare anche in quei dieci minuti. Per avere dieci minuti in più di produzione ma dieci minuti in meno di pausa. Apriti cielo. I sindacati sono furiosi: la Fiom ha chiesto ai lavoratori di scioperare 15 minuti a pranzo e 15 minuti a cena, e il segretario bolognese Bruno Papignani se l'è cavata con una battuta: "Forse la Ducati vuole far pagare Valentino Rossi a noi". ha poi proseguito: "Quei cinque minuti di pausa stanno dentro a un accordo dei cicli: se non ci sono, allora sono da rivedere tutti i cicli". La Fim Cisl, da parte sua, ha già annunciato diffide legali per violazione delle norme contratturali. I capi della Ducati, invece, spiegano il senso di questa richiesta. Luigi Torlai, capo del personale, afferma: "Dobbiamo recuperare efficienza, e questo è solo uno dei sistemi, peraltro indolore. Chiediamo agli operai di lavorare dieci minuti in più al giorno, che in un anno per noi significa molto. Le mani del resto se le possono lavare all'uscita". Secondo la Fiom, questa posizione è "farneticante".

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