Per stendere Renzi bisogna sparargli
Quando assunsi la direzione editoriale di Libero, che fondai nel 2000 non avendo nulla di meglio da fare, un esercito di imbecilli mi accusò di aver accettato l'incarico allo scopo di sponsorizzare Matteo Renzi, all'epoca presidente del consiglio dei ministri. I fatti hanno dimostrato il contrario, ma nessuno mi ha chiesto scusa. Chissenefrega. Non ho bisogno degli applausi dei colleghi e non ascolto i loro fischi. A distanza di un anno e mezzo non ho difficoltà a dire che i tentativi di incastrarmi sono caduti nel vuoto. Ma non è importante questo dettaglio. Ora che Renzi è considerato un reietto, mi sia consentito dire che l'ex premier non tornerà probabilmente a Palazzo Chigi, ma non sarà comunque agevole buttarlo fuori dalla segreteria del Pd. Non perché sia un fenomeno. Figuriamoci. Leggi l'editoriale di Vittorio Feltri su Libero in edicola mercoledì 8 novembre o acquista una copia digitale del quotidiano