Gli indiani che avevano rilevato l' Ilva di Taranto, davanti alle condizioni capestro poste dall' ex ministro del Lavoro (che non ha mai sgobbato) Di Maio, hanno disdetto il contratto e salutano l' Italia, Paese inospitale per qualsiasi azienda intenzionata a impegnarsi con profitto. La ragione è dalla loro parte benché la decisione assunta dalla dirigenza danneggi la città pugliese e l' economia nazionale. Clicca qui, acquista una copia digitale di Libero e leggi l'editoriale di Vittorio Feltri
