Boeing abbattuto, gli Usa: "Il missile è esploso a 20 metri dall'aereo Malaysia"
L'intelligence Usa ora è cauta. L'accusa ai ribelli separatisti russi c'è sempre, s'intende. Quello su cui ci si interroga in queste ore, piuttosto, è se ci sia stato un reale coinvolgimento ai piani alti russi nell'abbattimento del Boeing della Malaysia Airlines o meno. Nonostante i servizi segreti ucraini non la pensino così, e anzi, continuino ad attaccare aspramente il Cremlino, da Washington fanno sapere che il jet passeggeri è stato forse abbattuto per errore da un missile Sa 11, lanciato dagli insorti ucraini alleati a Mosca. Nessuna prova però, del collegamento diretto di qualche ufficiale russo. Schegge - Non si vogliono sbilanciare gli americani. Dopo le parole di Obama di qualche giorno fa, preferiscono andarci piano. E oltre al "chi", sarebbe perlomeno interessante accertare "come" sia stato abbattuto il volo quel 17 luglio 2014, il Boeing 777 della Malaysia Airlines. Analizzati i rottami del jet, alcuni di essi presentano infatti dei fori piuttosto particolari. Per questo motivo è stato ipotizzato l'utilizzo di un missile Sa 11: questo tipo di vettore trasporta con se una carica di 20 kg di esplosivo e non ha bisogno di impattare direttamente sul bersaglio per arrecare danno, ma esplodendo in aria può colpire anche a una distanza di circa 20-50 metri dal bersaglio. L'esplosione libera nell'aria delle schegge dall'effetto devastante, e potrebbero essere state proprio queste a provocare quei fori ritrovati sui rottami dell'aereo. Inquinamento di prove - Per le indagini sarebbe ora decisivo analizzare anche i corpi dei passeggeri, per decretare se davvero il missile scoppiato in aria, come suppone l'intelligence a stelle e strisce, sia stata la causa dell'abbattimento. Il famoso "come", si diceva prima. Ma non è un'impresa semplice perché i ribelli filorussi hanno trasferito sul treno solo 200 cadaveri su 282. A sentire gli ucraini c'è stata ogni sorta di manipolazione. Che si voglia far sparire qualche prova? Nel frattempo gli ispettori Osce confermano che sul posto ci sono ancora resti da recuperare. Sarà un estate lunghissima, il tira e molla Usa Russia sull'affaire Malaysia pare appena cominciato.