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Bruxelles, "dieci terroristi in fuga". Tra loro anche un sodale di Jihadi John

Andrea Tempestini
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A Bruxelles si vive il secondo giorno di terrore. La città continua ad essere blindata: anche domenica restano in vigore le misure d'emergenza, e alla popolazione viene chiesto ancora di evitare luoghi affollati e di contattare gli organizzatori di ogni tipo di eventi per sapere di eventuali rinvii. Il centro anticrisi federale belga spiega che "al momento il livello 4 di allerta per la regione di Bruxelles resta in vigore, l'analisi di venerdì notte ha detto che c'è una minaccia immediata che ha portato a misure drastiche e a raccomandazioni ai cittadini". Emblematiche, poi, le parole del ministro dell'Interno e vice primo ministro belga, Jan Jambon, che ha spiegato: "Seguiamo la situazione minuto per minuto. Il livello di allerta sarà ridotto quando sarà ridotta la minaccia, considerata reale e credibile, per i numerosi sospetti legati agli attentatori che sono ancora a piede libero". Due giorni di terrore a Bruxelles. Per voi... Vota il sondaggio di Liberoquotidiano.it Il fantasma di Jihadi John - Nel dettaglio, la caccia all'uomo riguarderebbe dieci terroristi in fuga. Le autorità ritengono che uno di loro abbia una bomba, e che un tentativo di attentato sia imminente. Tra gli uomini in fuga non ci sarebbe solo il 26enne Salah Abdeslam, latitante dalle stragi parigine del 13 novembre. "Cerchiamo molteplici sospetti, è per questo che abbiamo messo in campo una simile concentrazione di risorse", ha spiegato sembre Jambon. Inquietante, inoltre, un particolare che riguarda uno dei fuggitivi: tra i ricercati, infatti, ci sarebbe tal C.F., un sospetto britannico che, secondo quanto riportato dal Telegraph, sarebbe un sodale di Jihadi John, il "boia" dell'Isis colpito e (forse) ucciso in un raid proprio lo scorso 13 novembre, il giorno delle stragi parigine. Anche le autorità del Regno Unito stanno collaborando alla "caccia" a C.F., seguendo le tracce di un passaporto falso che avrebbe provato a procurarsi. Piccoli passi - Nel frattempo, però, Bruxelles spera di poter tornare alla normalità, passo dopo passo, magari lentamente. Importanti, in tal senso, le parole del presidente della Regione di Bruxelles, Rudi Vervoort, che alla tv pubblica Rtbf ha spiegato: "Le metropolitane potrebbero riaprire anche con il livello massimo di allerta, dipende dal livello di sicurezza che polizia e militari possono assicurare". Poi le parole del ministro della Giustizia belga, Koen Geens, che si è detto convinto che "se tutto va bene" la metro e i trasporti ripartiranno lunedì mattina: "Non paralizzeremo economicamente Bruxelles".

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