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Manifestazioni anche a HurghadaLa rivolta egiziana arrivatra i turisti del Mar Rosso

Sale la tensione anche nelle località turistiche, il mega tour operator tedesco Tui ferma tutti i viaggi fino al 15 settembre. Al Cairo cortei e centinaia di morti

Matteo Legnani
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La notizia di oggi dall'Egitto è che i tour operator hanno sospeso i voli per le località turistiche sul Mar Rosso, dopo che ieri manifestazioni di simpatizzanti pro-morsi si erano svolte anche per le strade di Hurghada. Dopo la nota diramata dalla Farnesina che ha sconsigliato i viaggi in tutto il Paese, dallo scalo di Fiumicino questa mattina non e' partito nessun passeggero sui primi due voli diretti a Sharm El Sheikh e a Marsa Alam.Secondo quanto si e' appreso gli aerei per queste ultime due destinazioni, cosi' come gli altri tre voli programmati oggi per El Alamein, Sharm El Sheikh e Marsa Matrouh, decolleranno vuoti, per andare a riprendere i nostri connazionali che si trovano nelle localita' turistiche sul Mar Rosso. In tutto circa 20mila persone. Anche la TUI AG, il colosso del turismo tedesco, ha annunciato che annullerà "tutti i viaggi" in programma "verso l'Egitto fino al prossimo 15 settembre", in linea "con le raccomandazioni diffuse dal ministero degli Esteri tedesco". Alla TUI appartengono circa 3.600 agenzie di viaggi, 84 marche organizzative, più di 100 aeroplani e circa 290 alberghi di proprieta'.  Pese nel caos - Al Cairo, dopo la cerneficina del 14 agosto e di Ferragosto, ieri i sostenitori dei fratelli musulmani hanno organizzato 28 cortei verso la centrale piazza Ramses. Le forze di sicurezza hanno chiuso il ponte 6 ottobre per limitare gli spostamenti in città, dopo che nelle scorse ore era stato istituito il coprifuoco notturno. Molti dimostranti, pressati dagli agenti e dalle raffiche di pallottole, hanno abbandonato la piazza saltando da un vicino viadotto (GUARDA IL VIDEO). Un poliziotto sarebbe stato ucciso a un posto di blocco. Oscurata la sede egiziana del network all-news Al-Jazeera, per impedire ai manifestanti di avere notizie e immagini in diretta sugli avvenimenti e poter aggirare gli interventi delle forze dell'ordine. Nel tardo pomeriggio, altissime fiamme si sono invece alzate nei pressi della sede del Ministero delle Poste e comunicazioni. Il conto totale delle vittime di questa nuova fase di repressione è salito, secondo fonti ufficiali, a quota 600. Telefonata Letta-Hollande - Di "massima attenzione e vivissima preoccupazione" parla in una nota ufficiale il presidente del Consiglio italiano Enrico Letta, che intorno alle 16.30 ha avuto un colloquio telefonico con il presidente francese François Hollande. "Necessaria subito una iniziativa Ue per l'immediata cessazione di ogni repressione e violenza", scrive lo stesso premier sul suo account Twitter.   

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