Cerca
Cerca
+

Cile: Pinochet aveva accumulato un arsenale di sostanze chimiche

default_image

  • a
  • a
  • a

Santiago del Cile, 22 ago. (Adnkronos/Dpa) - Il dittatore cileno Augusto Pinochet aveva creato un piccolo arsenale di fiale contenenti la tossina botulinica, in grado di sterminare migliaia di persone. Lo rivela per la prima volta all'agenzia di stampa dpa Ingrid Heitmann, ex direttrice dell'Istituto di Salute Pubblica (Isp). La sostanza, proveniente dall'istituto statale Butantan di San Paolo, in Brasile, era in possesso del regime cileno a partire dagli anni '80, un periodo durante il quale il Cile aveva rapporti conflittuali con Argentina, Peru' e Bolivia, senza contare le proteste che animavano le piazze cilene a causa della crisi economica dell'epoca. Alcune inchieste giudiziarie in corso, legate all'avvelenamento di vari prigionieri politici ed alla morte dell'ex presidente Eduardo Frei, nel 1982, hanno rinvenuto documenti che confermano l'arrivo della tossina dal Brasile. Le sostanze chimiche, rimaste nascoste per 27 anni in un sotterraneo dell'Isp, nei pressi dello stadio nazionale di Santiago, sono state scoperte e distrutte nel 2008, senza informare il governo di Michelle Bachelet, ne' la magistratura, ha ammesso Heitmann, alla guida dell'Isp tra il 2007 ed il 2010. L"arsenale' chimico era costituito, ha precisato Heitmann da "due scatoloni pieni di fiale con la tossina botulinica". Un quantitativo in grado di "uccidere la meta' della popolazione di Santiago". Per uccidere una persona adulta di 70 chili, e' sufficiente iniettare anche solo una quantita' infinitesima di questa tossina. Il botulino, che da alcuni anni viene utilizzato in campo medico estetico, e' una neurotossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum, che provoca la paralisi muscolare progressiva e che come arma di distruzione di massa e' proibita dalla Convenzione di Ginevra e dalla Convenzione sulle Armi Chimiche. Al momento, tuttavia, non e' chiaro l'uso che il regime cileno volesse fare delle fiale fatte giungere dal Brasile.

Dai blog