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Barcellona, nessuna barriera proteggeva la zona pedonale delle Ramblas

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Matteo Legnani
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Qualche settimana fa era arrivata persino un'informativa della Cia, che avvertiva come Barcellona fosse tra i bersagli potenziali di un nuovo attentato jihadista in Europa. La città, che pur non è tra quelle simbolo del continente, come Londra, Parigi, Berlino o Roma, è però una delle capitali delle vacanze estive, con centinaia di migliaia di turisti stranieri che nei mesi più caldi la scelgono come destinazione. A migliaia camminano ogni giorno sulle Ramblas, che sono forse la strada pedonale più famosa d'Europa. Eppure, nonostante tutto questo, l'uomo alla guida del furgone che ha investito più di cento persone uccidendone tredici, ha potuto facilmente accedere alla zona pedonale. Su piazza De Catalunya, dove il van bianco ha iniziato la sua folle corsa mortale, non c'è alcuna barriera fisica che impedisca l'accesso alla parte centrale della rambla, che è quella pedonale. Solo un marciapiede, neppure troppo alto, che l'attentatore ha scavalcato con un mezzo neppure troppo potente o alto come un furgone, prima di lanciarsi sulle sue vittime. 

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