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Papa Francesco, terremoto in Vaticano: l'alleanza tra gli anti-Bergoglio e Steve Bannon

Caterina Spinelli
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Tutti contro Papa Francesco. Anche Steve Bannon, ex braccio destra di Donald Trump, si schiera contro Bergoglio e lo fa organizzando un corso per la formazione di politici cattolici conservatori, in collaborazione con l'istituto Dignitatis Humanae. Insomma, un vero e proprio attacco al capo della Santa Sede, che assieme agli scandali fatti emergere dal dossier di monsignor Carlo Maria Viganò deve fare i conti con i "dubia" sollevati da quattro cardinali conservatori e che hanno come principale argomento l'apertura di Bergoglio della comunione ai risposati. Tra questi cardinali c'è anche Raymond Leo Burke, ultraconservatore e legato allo stesso Bannon. Se il Vaticano fa sapere che sta formulando un'adeguata risposta al dossier di Viganò, contenente un invito a dare le dimissioni per Papa Francesco accusato di aver coperto alcuni abusi sessuali, lo stesso non si può dire dei "dubia", pubblicati nel 2016 e ancora in attesa di una replica.  Leggi anche: I pericoli per la Chiesa: grande sisma in arrivo Ma Bannon precisa che Bergoglio non deve dimettersi, in quanto si tratta del "vicario di Cristo sulla Terra". Allo stesso tempo, però, afferma l'ex Capo stratega della Casa Bianca che "il Papa e la Chiesa non hanno fatto abbastanza per sconfiggere gli abusi sessuali", per questo "è necessario creare un Tribunale indipendente". A mettere i bastoni fra le ruote al già minato magistero di Bergoglio ci pensa anche l'ala cattolica italiana sostenitrice di Salvini, quest'ultimo considerato da Bannon "un leader mondiale".

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