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Padre Paolo Dall'Oglio, il Corriere della sera: "Subito ucciso, le sue ultime ore in Siria"

Cristina Agostini
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Sarebbe stato "ucciso subito" padre Dall'Oglio, il gesuita italiano scomparso sei anni fa in Siria, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Una notizia agghiacciante in cui si ricostruiscono le sue ultime ore: "La mattina di quel 29 luglio 2013 padre Paolo Dall'Oglio ha paura. L'appuntamento con Abu Lukhman è per le nove. Glielo hanno fissato il pomeriggio precedente i responsabili dell'Isis nei loro uffici ampi e luminosi del governatorato di Raqqa, dopo averlo rinviato una prima volta il 27 luglio", si legge. "Ma Paolo adesso ritarda, indugia nervoso. Tanto che arriverà solo dopo le 11,30. Se non esco dopo tre ore sappiate che sono stato rapito. Se dopo tre giorni non sapete nulla fate un comunicato pubblico", dice ai suoi contatti locali".   Leggi anche: Siria, liberato Sergio Zanotti. Tre anni in mano ad Al Qaeda: il colpaccio dell'intelligence Eyas Daes, il giornalista locale che aveva accompagnato padre Dall'Oglio nel Nordest siriano, sino a Raqqa, racconta: "Paolo l'anno prima era stato espulso dal governo di Damasco, che lo accusava di attività sovversive assieme ai terroristi islamici. Ricordo il suo dispiacere per avere dovuto abbandonare Mar Mussa, il monastero dedicato al dialogo interreligioso in mezzo al deserto, che lui aveva ricostruito con le sue mani vent'anni prima. Adesso era rientrato in Siria dall'Iraq, alla frontiera non serve il visto delle autorità di Assad. Cercammo di dissuaderlo in tutti i modi. 'Non tornare da quelli dell'Isis, ti ammazzeranno senza dubbio, magari dopo averti torturato', gli dicevamo. Lui però fu irremovibile. Così lo accompagnammo anche al secondo appuntamento. Non è più tornato e noi non abbiamo atteso tre giorni per denunciarlo al mondo. Per quello che sappiamo è sicuramente morto, probabilmente ucciso molto presto, nelle prime settimane, se non addirittura le prime ore del suo rapimento".

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