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Alan Kurdi, nessun immigrato in Italia: vince la linea di Matteo Salvini, Berlino e Parigi ko

Davide Locano
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Vince la linea italiana. Vince Matteo Salvini: nessun immigrato della Alan Kurdi verrà in Italia. Passa la linea del Viminale: se una nave imbarca immigrati senza lasciare la gestione del caso alla Libia, la gestione spetta al Paese di cui l'imbarcazione batte bandiera. Dunque i 64 immigrati recuperati il 3 aprile scorso non lontano dalle coste di Zuara non metteranno piede nel Belpaese. Dopo lo sbarco a Malta, verranno suddivisi tra Germania, Francia, Portogallo e Lussemburgo. L'annuncio è stato dato stamattina dal premier maltese Joseph Muscat. La soluzione ad una situazione complicata che si protraeva da settimane è arrivata "grazie a un efficace coordinamento della Commissione europea". Nessuno degli immigrati di Alan Kurdi rimarrà a La Valletta. Il premier, così come il governo italiano, è stato chiaro fin da subito: Malta "non può permettersi di assumersi questo onere da sola". E neppure l'Italia, come detto. Leggi anche: Sea Eye, la mossa perfetta di Salvini Salvini - in seguito al caso Sea Watch - ha emanato una direttiva per impedire alle navi umanitarie di sbarcare nei porti italiani. Per questo Sea Eye, in applicazione della circolare, è rimasta per qualche giorno in rada di fronte a Lampedusa (ma fuori dalle acque territoriali italiane) per poi dirigersi verso Malta. In questo caso è stata la Germania, stato di bandiera della Alan Kurdi, a farsi carico della vicenda dopo le pressioni del Viminale sul collega tedesco. Poi l'intervento dell'Unione Europea ha permesso di arrivare all'accordo definitivo: tutti i 64 migranti scenderanno sull'isola maltese, infine prenderanno la via di Berlino, Parigi, Lisbona e Lussemburgo. Una pesantissima vittoria per i Paesi che, come l'Italia, sono più esposti nel Mediterraneo.

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