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Greta Thunberg va in Francia, ma viene demolita da Le Figaro: "L' emergenza climatica merita di meglio"

Caterina Spinelli
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Greta Thunberg, la Pippi calzelunghe dell' ambientalismo, è sbarcata a Parigi per il tradizionale giro di bastonate sulla schiena dei politici accusati di non fare abbastanza per il benessere degli ortaggi. A Stoccolma, Berlino e Roma l' attivista del catastrofismo verde è di casa e viene accolta come una figura messianica. Bisogna dare atto ai francesi - almeno ad alcuni dei loro deputati - di non essersi genuflessi come il resto del continente alla Cassandra nordica. Contro lo spazio concesso a Greta dall' Assemblea nazionale, il parlamento transalpino, si sono espressi esponenti del centrodestra sarkozista (Guillaume Larrivé), della destra lepenista (Sébastien Chenu) e anche della galassia macronista (Sylvain Maillaird). Nemmeno la stampa è stata tenera, soprattutto Le Figaro ha dato spazio a Olivier Babeau - economista liberale con cattedra all' Università di Bordeaux e noto saggista - per demolire il fenomeno Thunberg. «Il fascino esercitato dal giovane attivista è sintomatico di una società basata sull' emozione», ha affondato il colpo Babeau. «L' emergenza climatica merita di meglio di questi discorsi apocalittici». «Il successo di Greta Thunberg esprime anche la debolezza dell' Occidente che coltiva l' auto-deprezzamento con passione»... «I fiumi di plastica non nascono in Francia, ma in luoghi sulla terra in cui i sistemi di raccolta e trattamento dei rifiuti non hanno l' efficienza dei nostri. Per quanto riguarda le emissioni di gas serra, la Francia rappresenta solo l' 1%, ma è più facile per Greta riservare le sue imprecazioni a un popolo masochista come il nostro rispetto a una Cina meno incline a bere avidamente gli insulti». La chiave per leggere il fenomeno è anche politica: «L' ecologia ha subito una doppia confisca. Un' estrema sinistra priva di credibilità ci ha visto il mezzo per giustificare la sua lotta contro la libertà e il mercato. Invece gli industriali che desideravano vendere le loro soluzioni "verdi" si sono uniti al movimento. Insieme, insistono sulla manipolazione per spaventare le persone, per garantire che la fine del mondo sia imminente, per sfruttare i bambini, per fanatizzare i giovani».

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