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Medjugorje, il dossier di Camillo Ruini: "Nessuna origine demoniaca", la verità terremota il Vaticanot

Cristina Agostini
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Non sono suggestioni. Le prime sette apparizioni avvenute a Medjugorje dal 24 giugno al 3 luglio 1981 sono vere. A metterlo nero su bianco in quello che si è rivelato un documento clamoroso è stata a Commissione ad hoc su Medjugorje presieduta dal cardinale Camillo Ruini che tra il 2010 e il 2014, ha lavorato sul fenomeno ormai quarantennale delle apparizioni nel paesino della Bosnia-Erzegovina. Il rapporto, di circa trenta pagine, riporta ItaliaOggi, è ancora segreto ma il contenuto è stato anticipato da David Murgia sul suo blog Il segno di Giona. La relazione finale avrebbe dovuto essere resa pubblica nel 2016, poi il Papa ha avocato a sé il materiale. Parla di "vero capolavoro" Murgia, di "una vera inchiesta". Si legge: "Il fatto religioso di specifico interesse (...) può essere riconosciuto in modo sufficiente e ragionevole, nelle prime sette apparizioni, () avvenute dal 24 giugno al 3 luglio 1981", "l'ipotesi di un'origine demoniaca (...) appare gratuita e infondata". A favore delle prime 7 apparizioni i 15 membri hanno votato quasi all'unanimità: 13 a favore, uno contro e uno attendista. Visto il gran numero di pellegrini, Ruini auspica "un ampliamento delle dimensioni della chiesa parrocchiale". Unico neo il comportamento dei sei veggenti ufficiali (Ivanka Ivankovic, Mirjana Dragicevic, Vicka Ivankovic, Ivan Ivankovic, Ivan Dragicevic, Jakov Colo), ritenuti immaturi nella fede e nell'ecclesialità. Leggi anche: Viaggio a Medjugorje e valanga di ex M5s al Senato. Il piano in due punti di Salvini: così cade il governo Per esempio i messaggi, la Vita di Maria (che la Madonna avrebbe dettato a Vicka), i dieci segreti e il grande segno che dovrebbe apparire a Medjugorje vengono bocciati dalla Commissione che parla di "banalità ripetitiva di alcune comunicazioni che i testimoni dichiarano di aver ricevuto" dalla Madonna. E che "non possono godere di alcuna approvazione ecclesiastica". Insomma: i veggenti con la Chiesa ufficiale non ci hanno avuto sufficientemente a che fare e sarebbe ora che Roma, o chi per essa, se ne occupasse (anche delle loro entrate). 

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