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Coronavirus, la "bomba MS Westerdam": centinaia di "untori inconsapevoli" fuggiti dalla nave del contagio

Giulio Bucchi
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Ci sono 130 possibili "untori" di coronavirus "in fuga" per il mondo. Come riporta il Tempo, nuovi timori di contagio legati ai passeggeri della nave MS Westerdam. Una 83enne americana, dopo lo sbarco, ha viaggiato in aereo dalla Cambogia alla Malesia, prima di risultare positiva alla polmonite virale che ha in Wuhan, in Cina, la città-focolaio. Una volta scattato l'allarme, il resto dei passeggeri è rimasto "in quarantena", bloccati sulla nave o in un hotel a Phnom Penh, sempre in Cambogia. Prima però, sottolinea il quotidiano romano diretto da Franco Bechis, lo stesso viaggio aereo della cittadina statunitense contagiata "è stato intrapreso da centinaia di persone, nei giorni di venerdì e sabato.  Leggi anche: "Verso la pandemia, perché il caldo non fermerà il coronavirus" Secondo le autorità malesi, 143 persone sbarcate dalla MS Westerdam si sono mosse per tornare a casa, molte passando per il Paese e poi proseguendo verso altre nazioni". Impossibile sapere se quei passeggeri "sfuggiti" alla quarantena siano rientrati nei protocolli di sicurezza dei rispettivi paesi. "La compagnia che gestisce la nave, la Holland America Line, ha fatto sapere che collabora con le autorità a livello internazionale e che i passeggeri tornati a casa saranno contattati", scrive sempre il Tempo. Altra nota di inquietudine: la donna risultata positiva in Malesia "non era tra le 20 persone che a bordo avevano mostrato sintomi, risultando tutte negative. Gli altri passeggeri e membri dell'equipaggio erano stati controllati secondo le procedure standard".

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