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Ucarina, tragico il conto delle vittime per le proteste a Kiev

Quasi 100 morti in due giorni e 500 feriti. Ancora spari e molotov nella capitale ucraina dove il Parlamento è stato evacuato. Gli atleti ucraini hanno lasciato Sochi

Serena Cirini
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Anche oggi, giovedì 20 febbraio, Kiev si è svegliata tra gli spari e le molotov nelle strade. La situazione degenera nella capitale ucraina. Tra i protestanti antigovernativi e la polizia, è duro scontro. La linea di fronte, questa mattina, è salita molto presto. I manifestanti di piazza Maidan hanno allungato la linea di controllo e adesso le barricate sono state costruite un centinaio di metri più avanti rispetto ieri. Il bilancio delle vittime continua ad aggravarsi di giorno in giorno e le tregue sembrano soltanto delle speranze che finiscono tra i fumi e i fuochi di Kiev. Altre vittime si aggiungono al bilancio già pesante di 35 morti e 287 feriti registrato fino a ieri. Secondo l'emittente televisiva ucraina Espreso.tv, i morti sarebbero almeno 35: dieci direttamente sulla piazza epicentro della protesta filo-Ue e contro il presidente Yanukovich, altri sette nell'androne dell'hotel Ukraina, tre in viale Khreshatik e 15 nell'hotel Kozatski, dove sembra che saranno presto portati i corpi senza vita di altri sette insorti. Ma le voci sulle vittime sono contrastanti: i giornalisti del Kyiv Post affermano però di aver contato almeno 30 cadaveri solo negli scontri di stamani. ''Solo questa mattina i morti a Kiev sono almeno 50'', ha detto a Radio Radicale l'ambasciatore italiano in Ucraina Fabrizio Romano. Secondo quanto ha detto da Oleh Musiy, il coordinatore dell'assistenza medica dei manifestanti citato dalla Cnn, i morti sono circa 100, mentre i feriti sono circa 500. Cifra questa, confermata anche dal ministero della Sanità ucraino citato da Radio Kommersant che ha dichiarato che "500 sono le persone rimaste ferite negli scontri e circa 300 quelle ricoverate in ospedale, tra cui 88 poliziotti, sei giornalisti e quattro stranieri". Gli attivisti hanno puntato subito il dito contro i cecchini della polizia, che avrebbero mirato direttamente alle loro teste. Nel frattempo gli insorti ucraini hanno fatto prigionieri sessantasette poliziotti, portandoli in un edificio occupato vicino al municipio di Kiev. Le terribili immagini di Kiev Guarda il video su Libero TV Parlamento evacuato e Presidenza evacuati - Il totale caos nelle piazze ha fatto crescere ancora di più il rischio bombe o attacchi ai palazzi istituzionali. Dopo la sede della presidenza anche il Parlamento è stato evacuato per motivi di sicurezza. Deputati e impiegati hanno lasciato il palazzo della Verkhovna Rada, secondo l'agenzia Interfax. Il parlamento ucraino ha sospeso le sessioni in programma per oggi e domani. Atleti ucraini lasciano Sochi - Dalla politica allo sport. Dai palazzi di potere all'evacuazione anche di Sochi. Alcuni atleti ucraini hanno deciso di lasciare i Giochi invernali in corso in Russia per via della situazione in cui verte Kiev. Lo conferma il Cio. "Alcuni di loro hanno deciso di ritornare a casa - dice il portavoce del comitato olimpico Mark Adams - Sergei Bubka (presidente comitato olimpico ucraino) rispetta la loro decisione". La sciatrice Bogdana Matsotska ha annunciato in un primo momento di rifiutarsi di gareggiare ancora, accusando Yanukovich di «irresponsabilità». Una protesta ridimensionata poi dal Comitato olimpico ucraino: gli atleti che devono ancora gareggiare alle Olimpiadi di Sochi resteranno. Kiev sotto fuoco e fiamma Guarda la gallery su liberoquotidiano.it La posizione internazionale - L'Ue è sempre più vicina alle "sanzioni" contro i responsabili delle violenze, come ha spiegato mercoledì il presidente della Commissione Ue Barroso. "Profonda preoccupazione per la nuova grave escalation e per le vittime della violenza a Kiev" è stata espressa dalla rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea, Catherine Ashton che ha aggiunto: "La soluzione deve includere la formazione di un nuovo governo, progressi nella riforma costituzionale e preparazione di elezioni presidenziali". Gli Usa stanno pensando alle sanzioni e, mentre il presidente Barack Obama ha condannato le violenze. Le sanzioni però riguardano il blocco dei visti. La fonte ha aggiunto che Washington è pronta a ulteriori passi di concerto con l'Ue. Molto chiara è stata la presa di posizione della Nato: «Invito fortemente il governo ucraino ad astenersi da ulteriore violenza. Se i militari interverranno contro l'opposizione, i legami con la Nato saranno seriamente danneggiati», ha detto durante la notte il segretario generale dell'Allenaza Atlantica, Anders Fogh Rasmussen.

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