Era uno dei personaggi di spicco del più temibile gruppo razzista e antisemita americano: il Ku Klux Klan. E' accusato di aver ucciso tre persone di religione ebraica nel Kansas, lo scorso 13 aprile, per motivi razzisti. Lo scorso fine settimana, a pochi giorni dal processo per l'assassinio dei tre fedeli, sono spuntati nuovi incredibili particolari su Frazier Glenn Miller. Verso la fine degli anni Ottanta fu beccato dagli agenti della polizia mentre faceva sesso sul sedile posteriore di una macchina con un transessuale nero. L'episodio con il gigolò di colore era stato insabbiato dalle stesse autorità federali americane, in cambio della collaborazione del fondatore dei Carolina Dragons - gruppo appartenente al Ku Klux Klan - e del White Patriot Party. Uno scheletro nell'armadio troppo grande, per chi del razzismo ha fatto la sua ragione di vita. Il patteggiamento - Negli anni Miller aveva dato una mano alla giustizia, per identificare e isolare le attività illegali del Ku Klux Klan. L'ex leader aveva così patteggiato per evitare la galera. Grazie alla collaborazione aveva cambiato nome in Frazier Glenn Cross ed era diventato un informatore dell'Fbi. Per questo motivo era stato cancellato dal suo profilo il dettaglio di quella notte. L'anno scorso, durante una telefonata con il Southern Poverty Law Center, Miller aveva spiegato al suo interlocutore di aver dato appuntamento al travestito con l'intenzione di picchiarlo. Eppure, in quella notte degli anni Ottanta, le cose andarono diversamente. Poi il "passaggio" all'Fbi, che non ha segnato alcuna svolta benevola: il concetto di "supremazia bianca" è rimasto centrale nella sua vita. Così, lo scorso 13 aprile, l'irruzione in due centri ebraici di Kansas City urlando "Heil Hitler", poi i colpi di pistola e la morte di due vittime, alle quali prima di aprire il fuoco aveva chiesto se fossero di religione ebraica.
