La condanna per Oscar Pistorius è di omicidio colposo, escludendo in questo modo l'omicidio volontario della sua fidanzata Reeva Steenkamp, uccisa lo scorso San Valentino, il 14 febbraio del 2013. Pistorius ha sempre sostenuto di aver sparato per errore alla modella, scambiata per un intruso, e in questo scenario è destinata a far rumore la confessione della ex fidanzata del campione, Samantha Taylor, parla delle presunte debolezze dell'uomo, un mix di gelosia e insicurezza come d'altronde conferma la ragazza: "Era molto geloso, chiamava in continuazione me e la mia famiglia per sapere dove fossi. Se non rispondevo immediatamente ai suoi messaggi andava su tutte le furie". La donna era arrivata a temere a tal punto l'atleta da nascondergli la pistola e non solo, la Taylor ammette di aver temuto che Pistorius avesse voluto ucciderla. La pistola - La Taylor dipinge Pistorius in modo piuttosto brutale, il campione la picchiava spesso, confessa, e quel che è peggio è che faceva molta violenza psicologica su di lei: "Potevo essere io al posto di Reeva quella notte", confida sommessa l'ex fidanzata. Era tremendamente geloso, a sentire lei, e spesso chiudeva in casa Samantha senza cibo né chiavi, temendo potesse tradirlo, scrive il Mirror. Proprio al tabloid britannico la ragazza confessa di aver nascosto la pistola dell'omicidio a Oscar perché, data la sua furia, aveva temuto potesse usarla contro di lei. "Era ubriaco, è scivolato e ha battuto il viso scheggiandosi un dente. Ha creduto lo avessi picchiato e voleva vendicarsi" spiega la donna. "Iniziò a cercare la pistola mentre mi insultava, io la nascosi sotto il letto. Lui non la teneva lì, come ha dichiarato, ma l'arma era vicino a dove teneva le sue protesi, sul tavolo". Una notte come tante altre in quella villa dell'orrore, dove Oscar Pistorius qualche anno dopo, avrebbe colpito a morte Reeva, uccidendola.
