Strasburgo, 19 feb. (Adnkronos) - La Corte Europea per i diritti dell'uomo ha dato ragione ad una coppia omosessuale che contestava il divieto opposto dai tribunali austriaci a concedere ad una delle partner il diritto di adottare il figlio dell'altra. La Corte ha deciso che non sono state fornite ragioni convincenti atte a stabilire l'esclusione delle coppie gay rispetto alla possibilità dell'adozione coparentale prevista per le coppie eterosessuali non sposate. La Corte ha stabilito che la differenza di trattamento riservata alle richiedenti rispetto ad una coppia eterosessuale non sposata in cui uno dei due partner avesse desiderato adottare il figlio dell'altro era fondato sull'orientamento sessuale delle richiedenti. A ricorrere alla Corte di Strasburgo sono state due donne austriache - nate nel 1967 - che vivono una relazione omosessuale stabile e il figlio di una di loro, che vive con le due richiedenti. Il presidente di Di' Gay Project, Imma Battaglia, auspica che "l'Italia possa adeguarsi presto all'esempio di questa storica sentenza: per tutti i figli delle famiglie arcobaleno, che meritano tutela e diritti, e per la piena uguaglianza di tutti i bambini del mondo". Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, si augura che anche l'Italia apra alle adozioni. "Occorre rompere il tabù che gay e lesbiche non possano avere figli e aprire alle adozioni", ha affermato. Paola Concia del Pd commenta è "ovviamente una bella notizia. Però credo che sia giunto il momento di smetterla di rincorrere le sentenze dei tribunali e capire che è giunta finalmente l'ora di fare una legge".