Washington, 17 mag. - (Adnkronos/Washington Post) - Il vertice del G8 che iniziera' domani a Camp David e' diventato un test per l'eurozona, l'occasione per "confrontarsi sulle rinnovate tensioni finanziare in Europa e la crescente disputa su come favorire una tiepida crescita economica nelle nazioni sviluppate mentre controllano il debito". E' quanto scrive oggi il Washington Post, sottolineando che al centro del vertice vi sara' "l'urgente domanda" riguardo al fatto se le misure intraprese nell'eurozona potranno "proteggere l'Europa e l'economia globale se la crisi peggiora, o si puo' fare di piu'". Ad aumentare il senso di urgenza e drammaticita' vi la situazione in Grecia e "la crescente prospettiva che lascera' l'eurozona piuttosto che portare avanti un severo programma di austerity votato dagli elettori greci la scorsa settimana". E il timore, sottolinea ancora il Post, e' che "un'uscita della Grecia possa minare la fiducia degli investitori globali in altri paesi europei in difficolta' come la Spagna e l'Italia". Quindi i leader di Germania, Francia e Italia - i tre paesi dell'eurozona che partecipano al G8 - saranno "nella posizione piu' difficile" al summit che si svolgera' nella residenza presidenziale nelle montagne del Maryland. Per due di loro sara' il debutto, in questo ruolo, al G8: "Mario Monti che ha assunto l'incarico a novembre e, se ha ottenuto plauso per aver assunto una posizione piu' severe sulla spesa pubblica, deve ancora ottenere l'approvazione parlamentare per un'ampia riforma del lavoro e riforme strutturali considerate cruciali per la spingere la crescita". E il neo presidente francese, Francois Hollande, "che vuole mettere piu' enfasi sulla crescita economica ma puo' incontrare una reazione scettica durante il vertice se propone di farlo aumentato il debito pubblico".