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Coronavirus, Julie Alliot muore a 16 anni in Francia. La vittima più giovane d'Europa: "Stava bene, tutto precipitato in poche ore"

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La Francia ieri ha superato la soglia dei 30mila contagi e ha quasi raggiunto i duemila morti per coronavirus. Nella sola giornata di ieri si sono registrati 3.809 positivi al test del tampone e 299 decessi. Il Paese è sotto choc per la morte di Julie Alliot, la più giovane vittima europea del virus, una studentessa di 16 anni dell' Île-de-France, senza patologie pregresse. Una morte che toglie qualche certezza a proposito di un virus che è letale in particolar modo per le persone anziane e ammalate, è vero, ma che non risparmia i più giovani, nemmeno se sani. «Bisogna smettere di credere che questo riguardi solo le persone anziane. Nessuno è invincibile di fronte a questo virus che muta», ha detto al telefono a Le Parisien la sorella maggiore di Julie, Manon, in isolamento in casa con la madre. Tutto si è svolto in modo «folgorante», ha raccontato: «Julie aveva solo una leggera tosse la settimana scorsa. È peggiorata nel fine settimana con del muco e lunedì siamo stati dal medico generico. Lì è stata diagnosticata la difficoltà respiratoria. Julie non aveva malattie particolari, prima».



Ieri il premier Edouard Philippe ha prorogato il blocco delle attività non strategiche e l' obbligo di rimanere nella propria abitazione, uscendone solo per casi di necessità, «fino al 15 aprile», scavallando dunque la Pasqua. «È chiaro che siamo solo all' inizio dell' ondata epidemica», ha spiegato Philippe. E dunque «le stesse regole continueranno a essere applicate». Un' ulteriore estensione potrebbe essere decisa «se e solo la situazione sanitaria lo richiederà». Nell' Hexagone, le misure di contenimento che limitano gli spostamenti su tutto il territorio nazionale sono iniziate il 17 marzo e dovevano terminare martedì.
Nel complesso sono più di 300.000 i casi accertati in Europa di Covid-19, più della metà dei quali fra Italia (86.498) e Spagna (64.059). Il totale europeo tocca i 305.851 casi accertati, compresi 18.289 morti, la metà dei quali in Italia. In Asia i casi sono finora 102.043 di cui 3.683 mortali.

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