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Coronavirus, David Quammen aveva predetto tutto: "Me lo dissero gli scienziati, ora preoccupiamoci per la prossima pandemia"

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C'era qualcuno che aveva predetto tutto sul coronavirus. Si tratta dello scrittore David Quammen, l'uomo che per primo profetizzò un nemico invisibile giunto dopo uno spillover, un salto di specie da un pipistrello alla razza umana. Non solo, perché l'americano aveva anche parlato di un mercato degli animali cinese in grado di dar vita a un disastro. “Ho solo riportato le parole di scienziati che da anni studiano questi fenomeni - si è giustificato in un'intervista al Fatto Quotidiano -. Mi dicevano che la prossima pandemia sarebbe stata causata da un virus trasmesso da un animale, probabile un pipistrello; che sarebbe stato un coronavirus perché questi si evolvono e adattano rapidamente; e che il salto di specie sarebbe avvenuto in una ambiente in cui esseri umani e animali selvatici sono prossimi”.

 

 

Una notizia che però non ha messo in allarme i governi. Questi ultimi - riferisce - "non sono stati in grado di implementare, e integrare, i sistemi di sorveglianza” e neppure “di investire risorse nella sanità pubblica”. Insomma, per Quammen siamo tutti responsabili di quanto successo: "È come un proiettile che ti colpisce: non senti il colpo, perché il proiettile arriva prima, il suono dopo”, sintetizza con una metafora. E sul nostro Paese duramente colpito neppure lui riesce a darsi una spiegazione: “È un mistero. Il Nord Italia è ricco di risorse mediche, strutture e personale. Non è l'Africa. Mi ha sorpreso”. Intanto però le previsioni per il futuro non sono così positive: "L'epidemia potrebbe non fermarsi mai", ma diventare solo gestibile attraverso i vaccini. E ancora: “Quando finiremo di preoccuparci per questa, dovremo già preoccuparci della prossima. Ci attendono molti spillover di virus pericolosi che si trasformeranno".

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