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Coronavirus, Wuhan scopre altri 1.290 morti. Il Pil cinese mai così male da 40 anni

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Il regime di Pechino ha annunciato di aver scoperto nuovi dati sui caduti di Wuhan: 1.290 in più di quanto sostenuto per settimane. Per il nuovo conto le autorità spiegano di aver incrociato elenchi dei ricoveri negli ospedali, informazioni fornite da stazioni di polizia, registri di agenzie funebri e di crematori dove i corpi sono stati bruciati senza cerimonie, per 75 giorni almeno. Il totale dei decessi ricondotti al coronavirus a Wuhan è stato innalzato da 2.579 a 3.869: il 50% in più. Lo scrive il Corriere della sera.

 

 


È stato anche ha comunicato il risultato del Pil nel primo trimestre: un crollo del 6,8% tra gennaio e marzo: per la prima volta dalla fine del maoismo, la Cina ha smesso di crescere e la sua economia si è ristretta. Una voragine da almeno 640 miliardi di dollari su base annua; 6 milioni di posti di lavoro persi nelle città industriali, decine di milioni (180 milioni al momento secondo stime) congelati nei servizi. Secondo gli epidemiologi dell'Imperial college di Londra considerando che dall' aeroporto di Wuhan partivano per l' estero con voli diretti 3.400 passeggeri al giorno, sarebbe stato statisticamente improbabilissimo se non impossibile, che i malati nella metropoli cinese fossero stati solo 45 e altri 3 fossero sbarcati in Thailandia e Giappone in così pochi giorni. Per l' Imperial College al 18 gennaio a Wuhan dovevano esserci già 1.723 contagi. La gente continuava a partire per le feste del Capodanno lunare imminente: in 5 milioni lasciarono la città disperdendosi in tutta la Cina.

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