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Kim Jong-un, in Corea del Nord è lotta per la successione: cosa succede tra la sorella, il figlio e lo zio del dittatore

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Che cos’è successo davvero a Kim Jong-un? Sono passate più di due settimane dall’11 aprile, ultima volta in cui il dittatore della Corea del Nord è stato avvistato pubblicamente. Da allora dominano la scena un silenzio pesantissimo e tante indiscrezioni che lo vorrebbero morto dopo un intervento chirurgico per un problema cardiovascolare. Secondo molti esperti tutto tace per motivi di successione: se Kim è davvero morto, allora questo è il momento in cui deve essere deciso chi prenderà la guida della Corea del Nord. Kim Yo-jong, 32 anni, è la sorella minore del leader e ipotetica candidata numero uno alla successione. È noto che il dittatore nordcoreano ha tre figli, il più grande un maschio di 10 anni: la sorella potrebbe prendere sotto tutela il nipotino per guidarlo alla successione. Ma si fanno speculazioni anche su un altro membro della famiglia: Kim Pyong-il, 65 anni, zio di Kim e per quarant’anni ambasciatore in Europa, quindi uomo di mondo e in contatto con i cinesi. Secondo i bene informati, però, Kim Yo-jong ha lavorato sotto traccia nel momento di maggiore difficoltà del fratello e si è guadagnata il rispetto e il timore del popolo nordcoreano: l’ostacolo maggiore è rappresentato dal fatto che sia una donna. Un ostacolo che nel regime potrebbe risultare insuperabile: di conseguenza la sorella di Kim verrebbe fatta fuori dalla lotta alla successione, anche se non è escluso che possa fare da “tutor” al nipotino. 

 

 

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