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La Cnn cancella la donna in omaggio ai trans: l'ultima ipocrisia linguistica

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Lu. Es.
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Al momento delle presentazioni: «Buongiorno, sono una persona con la cervice, mi chiamo Tizia ma puoi chiamarmi anche Tizi*, così sono neutra. Lavoravo nel campo dei diritti dell'uomo che poi sono diventati diritti delle persone perché le donne, pardon, gli individui con il ciclo, si sentivano esclusi». Tecniche di abbordaggio: «Ciao, individuo con le mestruazioni, stasera ti va di uscire con me, individuo senza mestruazioni?». In ufficio tra colleghi: «Mi presteresti un assorbente, non sono un individuo con l'utero ma mi sento il ciclo e quindi ne ho proprio bisogno...». Benvenuti in un mondo politicamente corretto che sconfina nel teatro dell'assurdo, un posto che sembra uscito dal set di un film comico. O dell'orrore. Dove un'azienda che produce assorbenti, per non urtare la sensibilità del mondo gender, s' inventa i maschi col ciclo spiegando che gli assorbenti servono anche a coloro che non sono donne ma si sentono tali (ne ha parlato ieri Daniela Mastromattei su Libero).

IPOCRISIA LINGUISTICA
E, quando vi trovate davanti a una fanciulla, trattenete la vostra lingua, soppesate le parole, mettete il silenziatore ai vostri pensieri e non osate mai chiedere se ha un ragazzo: potrebbe guardarvi come se le aveste domandato se ha appena fatto una strage. Voi non ci arrivate a certi ragionamenti, ma se vi informate sul fidanzato date per scontato che la signorina sia etero. Meglio dire: «Ti vedi con qualcuno?». L'ultima lezione di ipocrisia linguistica arriva nientemeno dall'americana Cnn. Un suo giornalista è riuscito nell'impresa di parlare della prevenzione ginecologica senza mai pronunciare la parola "donna", preferendo sostituire il sostantivo che da secoli ispira poeti e scrittori con la locuzione «individui con una cervice».

Il responsabile della comunicazione dell'emittente statunitense, Matt Dornic, come riporta Italia Oggi, ha rivendicato la scelta linguistica definendola «inclusiva» e si è difeso dalle accuse di chi trovava folle la decisione o non sapeva esattamente che cosa fosse la cervice. Qualche mese fa la scrittrice J.k. Rowling, creatrice del maghetto Harry Potter, è finita sulla graticola infernale del web per aver scritto in un tweet che il sesso è un dato reale, biologico. La parola "donna", che in italiano deriva dal latino domina e vuol dire "padrona", adesso sta diventando un'offesa, una parolaccia da scaricatore di porto. Ma a tutti coloro che sostengono questa folle pulizia linguistica chiediamo di immaginare cosa accadrebbe se, a furia di non usarlo più, il termine cadesse in disuso.

LO SCENARIO
Se per rispettare il mondo gender tutti continuassimo a dire «individuo con l'utero» o «individuo con le mestruazioni» la donna sparirebbe del tutto dalle nostre conversazioni. Ma così non ci sarebbero più i femminicidi: gli omicidi commessi dall'uomo violento contro la donna sarebbero dei crimini come gli altri e tutte le battaglie fatte dal gentil sesso finirebbero alle ortiche. Un mondo dove tutto è uguale, dove la forma conta più della sostanza. Dove non esistono più i sessi e la biologia, con i suoi cromosomi X e Y, potrebbe rimanere chiusa nei libri ad ammuffire nelle biblioteche con tutti i suoi principi di genetica. Provate a immaginare adesso un altro scenario: un nostro antenato morto nell'Ottocento (ma basterebbe anche un nostro nonno defunto qualche anno fa) ritorna in vita e ascolta i dialoghi tra gli individui con utero e quelli senza cervice. Di certo penserebbe di essere finito in una gabbia di matti e preferirebbe tornarsene all'inferno. LU.ES.

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