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Vaccino, l'ammissione della Cina: "Il nostro siero poco efficace", un drammatico effetto-domino

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Una drammatica ammissione dalla Cina. Il tema è il coronavirus. O meglio, il vaccino messo a punto dal Dragone contro il Covid e già usato in modo massiccio in patria e in molti altri paesi. Quel vaccino, si scopre, non funziona così come previsto. "Il siero non ha un tasso di protezione molto alto", ha affermato Gao Fu, a capo del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie della Cina, parlando in conferenza stampa da Chengdu. 

La notizia è stata rilanciata dalla Associated Press, a cui Gao ha annunciato che la Cina sta  valutando di mixare i diversi vaccini per potenziarli e ha esortato a prendere in considerazione i vantaggi dei sieri prodotti in occidente a mRNA, che la Cina non produce. Ad oggi, in Cina non è stato autorizzato nessun vaccino straniero, ma il siero del Dragone, come detto, è stato distribuito in altri paesi per centinaia di milioni di dosi. E insomma, il piano vaccinale di molte nazioni, ora, rischia di saltare.

"Si sta ora valutando ufficialmente se dovremmo usare diversi vaccini per il processo di immunizzazione", ha aggiunto Gao. Il vaccino in questione è il Sinovac, il cui tasso di efficacia nel prevenire contagi asintomatici si assesta al 50,4%, valore emerso nel corso dei trail clinici effettuati in Brasile. Altri due vaccini della cinese Sinopharm dimostrano un’efficacia del 79,3 e del 72,5%, mentre il dato per il vaccino del colosso biofarmaceutico CanSino è del 65 per cento. Troppo poco.

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