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Simona Baldassarre svela l'inganno: "Matrioska Ue. Si scrive situazioni familiari transfrontaliere, si legge utero in affitto"

Ursula Von Der Leyen

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Ue come la matrioska. Appare sul sito della Commissione Europea una tabella di marcia per il riconoscimento della genitorialità nelle situazioni familiari transfrontaliere. Questa la prima faccia della matrioska, apparentemente innocua, arrivando però all’ultima faccia scopriamo la verità: il diritto alla libertà di movimento obbligherà gli Stati membri a riconoscere situazioni illegali secondo le regole nazionali. In altre parole, è ufficialmente partita la campagna Ue per imporre l’omogenitorialità e l’utero in affitto.

 

 

L’obiettivo è sempre lo stesso: far entrare dalla finestra quello che è vietato dalla porta. Il rischio è che i cittadini di paesi dove la maternità surrogata non è ammessa, come il nostro, saranno obbligati a riconoscere le definizioni più stravaganti di “famiglia”, come quelle utilizzate da paesi come il Belgio, l’Olanda la Grecia e il Portogallo, dove con l’utero in affitto si diventa genitori. Una strategia indicata già dalla Presidente Von der Leyen, durante l’ultimo discorso sullo stato dell’Unione. Parole chiare le sue: “Chi è genitore in un paese, è genitore in tutti i paesi”. 

 

 

Come politico, medico e madre, sento il dovere di smascherare e denunciare l’inganno. Auspico che tutte le persone di buona volontà vadano sul sito della Commissione ed entro il 12 maggio dicano la loro per fermare questo disegno che mira a distruggere le fondamenta della famiglia naturale e viola la competenza esclusiva degli Stati membri in materia di diritto di famiglia. Così le parole di Simona Baldassarre, medico, europarlamentare della Lega e Responsabile del Dipartimento Famiglia del Lazio.  

 

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