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Meghan Markle, "vinta la causa con i tabloid britannici": dopo la lettera privata 'rubata', l'umiliazione più atroce

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Meghan Markle ha vinto la battaglia giudiziaria con la casa editrice che pubblica Mail e Mail on Sunday, i due tabloid britannici che erano stati querelati dalla moglie del principe Harry per aver pubblicato senza consenso nel 2018 una lettera scritta al padre Thomas. Missiva colma di amarezza e risentimento per un allontanamento del suo genitore. Il giudice ha accolto la richiesta degli avvocati della duchessa di Sussex di emettere un giudizio immediato, senza dar luogo a un processo che altrimenti sarebbe stato trasformato in un evento mediatico. 

 

 

Il giudice ha quindi condannato le testate per violazione della privacy e ha dato ragione a Meghan anche sull’accusa di violazione dei diritti d’autore ad opera del Mail. Decisive le ultime testimonianze raccolte dal giudice dell’Alta Corte di Londra: in particolare quella dei Jason Knauf, ex addetto alle pubbliche relazioni dei Sussex a corte, prima della loro uscita dalla famiglia reale e del trasferimento negli Stati Uniti. L’uomo era stato indicato dal Mail come co-autore della lettera per negare che il copyright fosse di Meghan. 

 

 

Knauf però davanti al giudice ha “negato recisamente” di aver messo mano al testo. Il giudice Warby ha già stabilito lo scorso febbraio l’ammontare del risarcimento, che andrà in beneficenza. Non solo, perché ha anche ordinato la pubblicazione di un’umiliazione dichiarazione di scuse sul giornale, in bella evidenza in prima pagina: tale azione resta però sospesa perché la casa editrice intende chiedere un giudizio d’appello. 

 

 

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