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Regina Elisabetta, "non deve rispettare le leggi contro le discriminazioni": spuntano documenti esplosivi, la vergogna della famiglia reale

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La Famiglia Reale in passato ha negoziato delle clausole che le hanno consentito di non sottostare alle leggi contro le discriminazioni. Norme che vietano distinzioni in base alla razza e al sesso nel Regno Unito. La ha rivelato il Guardian, che ha pubblicato documenti esclusivi secondo cui le clausole negoziate in precedenza sarebbero valide ancora oggi. Le carte inedite rivelano anche che almeno fino alla fine degli anni 60 "immigrati o stranieri di colore" erano esclusi da ruoli ufficiali a Buckingham Palace.

 

 

 

Buckingham Palace non ha mai voluto rispondere alle domande sul divieto ma ha ricordato che personale proveniente da minoranze etniche è stato impiegato negli anni '90. I documenti - come riporta l'Ansa - sono stati scoperti all'interno degli Archivi Nazionali nell'ambito di un'indagine del Guardian sull'uso da parte della famiglia reale di una oscura procedura parlamentare, detta "Queen's consent", che consente di influenzare segretamente il contenuto delle leggi britanniche.

 

 

 

L'esenzione della Royal Family dal divieto di discriminazione è entrata in vigore negli anni '70, quindi poco dopo l'emanazione delle relative leggi in materia. In pratica, scrive il Guardian, per quasi 50 anni è stato impossibile per persone appartenenti a minoranze etniche che lavoravano a Palazzo presentare denuncia in caso di eventuale discriminazione. Dopo queste rivelazioni, Buckingham Palace ha pubblicato un comunicato in cui non si nega che la regina sia stata, o sia ancora, esentata dalle leggi. Tuttavia viene precisato che la Elisabetta aveva, o ha, una procedura speciale per accogliere i reclami relativi alle discriminazioni.

 

 

 

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